mercoledì 17 luglio 2024

NIHIL OBSTAT DEL VATICANO SUL SANTUARIO CALABRO DELLA MADONNA DELLO SCOGLIO ( DI Bruno Demasi)

                              EPOCALE PRONUNCIAMENTO POSITIVO DELLA CHIESA

      Nell’assoluto rispetto delle nuove norme emanate il 17 maggio 2024 sull’accertamento delle realtà spirituali nate sulla base di presunti fatti soprannaturali , il Vaticano, quando la Calabria meno se lo aspettava e ad appena due mesi di distanza dal nuovo direttorio, ha reso pubblica la decisione completamente positiva relativa ai frutti spirituali conseguenti alle apparizioni riferite dal veggente Cosimo Fragomeni a Placanica . Come per tante altre realtà famosissime e analoghe, la Chiesa non si pronuncia sull’origine soprannaturale, ma come giusto e doveroso riconoscimento di una “esperienza dello Spirito”, in virtù della quale non soltanto  si incoraggia il vescovo diocesano ad apprezzare il valore di fede e a promuovere la diffusione di questa proposta spirituale, ma i fedeli stessi ad aderire spontaneamente alla spiritualità che promana dal luogo. Un invito che sarà sicuramente destinato ad accrescere  il numero già incredibile di persone che ogni anno si reca allo "Scoglio".


     Scrive in proposito il cardinale Victor Manuel Fernandez, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede al vescovo della diocesi di Locri- Gerace, nella cui giurisdizione ricade il Santuario dello Scoglio: “Nel mondo secolarizzato in cui viviamo, nel quale in tanti trascorrono le loro esistenze senza alcun riferimento alla trascendenza, i pellegrini che si avvicinano al Santuario dello Scoglio sono un potente segno di fede” , confermando pienamente la determinazione del Nihil obstat sollecitata dallo stesso presule che in questi anni ha sperimentato di persona i frutti enormi di evangelizzazione scaturiti dalla pratica di questo santuario. Insieme con la pubblicazione della lettera del dicastero vaticano è stato reso noto il decreto del vescovo di Locri-Gerace, che ribadisce la portata e il significato di un traguardo davvero epocale «per apprezzare il valore pastorale e promuovere la diffusione di questa proposta spirituale, anche mediante eventuali pellegrinaggi, raduni ed incontri di preghiera».

    Come più volte ha narrato padre Rocco Spagnolo, superiore generale dei Missionari dell’Evangelizzazione, (a cui l’ordinario diocesano ha affidato da tempo l’accompagnamento spirituale del Santuario), attento studioso e appassionato  divulgatore della realtà dello “Scoglio” e di Fratel Cosimo, in questo luogo , l’11 maggio 1968, la Vergine Maria sarebbe apparsa per la prima volta a Cosimo Fragomeni, un umile contadino di 18 anni, preceduta da un fascio di luce proveniente da un grande masso di arenaria situato vicino all’abitazione del giovane e si sarebbe ripetuta per quattro giorni. Nei messaggi, riferiti subito da Cosimo al suo parroco , la Vergine invita tutti alla preghiera e alla conversione, esprimendo il desiderio di vedere trasformato il luogo delle apparizioni in un grande centro di spiritualità per far sperimentare gustare a tutte le persone la misericordia di Dio. Finite le apparizioni, Cosimo disbosca la zona intorno allo scoglio, ricavandone un terrapieno, e scava il masso di arenaria ottenendo una nicchia in cui inizia a venerare una statuetta mariana di marmo che si fa comprare a Carrara.

  Quello che quasi da subito viene battezzato dalla gente “Lo Scoglio” diventa ben presto meta di pellegrinaggi da tutta Italia e dall’estero. La piccolissima e semplice cappella costruita inizialmente si trasforma quasi subito nei voti di Cosimo e di tutti i pellegrini, il cui flusso è crescente, un grande Santuario. Nel 1987, Cosimo prende i voti di terziario francescano e a quarant’anni dalle apparizioni monsignor Giuseppe Fiorini Morosini decreta coraggiosamente che la realtà religiosa “Madonna dello Scoglio” sia collocata direttamente sotto la cura pastorale del vescovo . Finalmente Il 22 maggio 2013, in occasione di un’udienza generale in piazza San Pietro, fratel Cosimo e lo stesso vescovo chiedono a Papa Francesco di benedire la prima pietra del santuario dello “Scoglio” di cui vienee iniziata subito la costruzione. Dopo appena tre anni, l ’11 febbraio 2016, il nuovo vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, provvede a elevare nel tripudio di migliaia di pellegrini presenti il luogo di culto a “Santuario diocesano” sotto il titolo di “Nostra Signora dello Scoglio”.
 
    Nel suo scritto al vescovo Oliva, il cardinale Fernández sottolinea come tale santuario susciti l’interesse di moltissimi fedeli “di tutte le categorie, specie dei sofferenti e degli ammalati. Nel corso degli anni successivi il luogo, con tutto quanto lo riguarda - aggiunge - è sempre più diventato oggetto di attenzione, devota frequentazione e pellegrinaggi, sotto la vigilanza del competente Ordinario”, venendosi “così a consolidare un'intensa attività spirituale di preghiera e di ascolto…Così il Dicastero ha preso atto della “positiva relazione” del presule circa il bene spirituale che si svolge in questo luogo nonché della sua “vigilanza perché non si verifichino manipolazioni delle persone, profitti economici indebiti, gravi errori dottrinali, che potrebbero provocare scandali, nuocere ai fedeli e minare la credibilità ecclesiale”.

     Con molta attenzione il Vaticano ricorda anche “che la corretta venerazione verso Maria, Madre di Gesù, Madre della Chiesa e Madre nostra, deve essere espressa in modo da escludere inappropriate forme di venerazione e l’uso di impropri titoli mariani. Sarà invece importante manifestare una venerazione in chiara prospettiva cristologica, come insegna il magistero ecclesiale: «quando è onorata la Madre, il Figlio [...] sia debitamente conosciuto, amato, glorificato» (LG, 66)”…lLa presenza dei pellegrini davanti alla Vergine, che “per loro diventa espressione limpida della misericordia del Signore è un modo di riconoscere la propria insufficienza a portare avanti le fatiche della vita e il loro ardente bisogno e desiderio di Dio. In un tale contesto di fede davvero così prezioso, un rinnovato annuncio del kerygma potrà ancora di più illuminare ed arricchire quest'esperienza dello Spirito”.