mercoledì 8 ottobre 2014

CHE FINE HA FATTO LA MINISTRA LANZETTA?

          Di Bruno Demasi
    Non mi aveva esaltato affatto il modo sbrigativo, altezzoso e antidemocratico in cui quasi otto mesi fa nasceva questo sessantatreesimo governo della Repubblica a guida di una persona logorroica e vanitosa, con una rosa di ministri molto impacciati, il rifiuto volgare e arrogante opposto a una persona come Gratteri, una pletora di sottosegretari spesso gentilmente toccati all’ala, indagati o discussi.
    Unica consolazione la presenza di una calabrese, quella Maria Carmela Lanzetta fortunosamente balzata agli onori di Palazzo Chigi per fare da contrappeso grazie alle sue posizioni più o meno dissidenti dentro il suo partito a una scelta di responsabili e sottoresponsabili di dicasteri paurosamente sbilanciata verso aggregazioni e fronde politiche di dubbia legittimità parlamentare, politica ed etica.
   Le veniva affidato un dicastero dai contorni indefiniti , quello per gli Affari regionali e le autonomie, che tuttavia, malgrado l’ambiguità, avrebbe potuto essere per lei stessa, e per noi calabresi, un ministero chiave per entrare nella palude dei compromessi regionali, provinciali e locali e capire come e quanto queste istituzioni abbiano lavorato o agito o intendessero operare per il bene ( o almeno non per il danno ulteriore)
di questo disastrato territorio nel quale la Piana di Gioia o la Locride occupano i posti degli ultimi tra gli ultimi.
   Le prime settimane “di governo” hanno visto la ministra Lanzetta contesa da alcune scuole e da alcuni eventi-vetrina sul nostro territorio con successivi dettagliati resoconti sulla stampa locale.
   Dopodichè il silenzio!
   Sono almeno cinque mesi che non sento parlare della ministra calabrese, se si esclude una sua fugace esternazione di qualche giorno fa che mi ha colpito: “La scuola è un presidio contro l'illegalità e un organo vitale della nostra democrazia’ ''.       Una frase concepita inaugurando l'anno scolastico a Locri, nel Liceo ''Ivo Oliveti'', dove la Lanzetta si è diplomata ed argomentata subito dopo dalla stessa ministra con le seguenti lapalissiane osservazioni:
''In molte zone del nostro Paese, la scuola rappresenta un vero e proprio baluardo dello Stato, un presidio contro l'illegalita… ci sono territori in cui la battaglia contro la dispersione scolastica va combattuta con coraggio e determinazione, perché l'educazione è spesso l'arma fondamentale per sconfiggere la criminalità'…la lotta all'abbandono scolastico deve essere una priorità: vincere la dispersione dei talenti, la rassegnazione che colpisce le centinaia di migliaia di ragazzi che non studiano e non lavorano è fondamentale per far rinascere l'Italia'…La scuola è il principale strumento di mobilità sociale, è il luogo in cui, indipendentemente dalle condizioni di nascita di ciascuno di noi, si hanno gli stessi strumenti per crescere, imparare, entrare nella società e nel mondo del lavoro. Solo così si costruisce una democrazia''.
VOGLIO CHIEDE ALLA MINISTRA:
· se sa in quale stato versa il mondo della scuola nella nostra Provincia, dove un processo di dimensionamento dissennato e cervellotico ha falcidiato , specialmente nelle zone aspromontane, autonomie di scuole di ogni tipo e soprattutto superiori (veri baluardi di democrazia e di legalità, come sostiene la stessa ministra) operanti da anni in centri e in territori carenti di tutto e bacini di manodopera per la criminalità organizzata;
· se sa quanti abbandoni scolastici sommersi ogni anno si producono , almeno a partire dalla scuola secondaria di I grado nell'indifferenza pressochè assoluta delle "autonomie locali";
· se sa quante scuole soffrono per mancanza di reale supporto , anche economico, da parte della Regione Calabria e quanti soldi destinati alla formazione professionale e all'aggiornamento  si volatilizzano ogni anno da quelle parti senza che sia mai decollato un piano serio e trasparente di formazione nè per i docenti nè per gli adolescenti; 
. · se sa come viene speso quel fiume di denaro che alimenta indecorosamente P.O.N. e P.O.R., magari per finanziare allegre e lunghe gite scolastiche in Italia e all’Estero, mascherate da “stages” riservati a pochi eletti e fortunati allievi e docenti, mentre il 90% degli alunni della regione stenta nelle scuole persino ad avere una fotocopia;
· se sa quante scuole di fatto sono inevitabilmente abbandonate a se stesse con improbabili e impossibili azioni di guida da parte di dirigenti scolastici o amministrativi collocati a gestire due scuole magari distanti tra loro anche oltre 60 Km e quanti “istituti comprensivi” creati con la logica dei ragionieri in stato di confusione mentale sono  ormai ingovernabili e ingovernati  da parte dei dirigenti scolastici, per la loro complessità;
. se, insomma, ha almeno capito quanto sia vitale disboscare il mondo della scuola nella nostra provincia da compromessi, storture, abbandoni di ogni genere per garantire realmente ai ragazzi e ai giovani quella che la ministra stessa definisce un “arma” contro la devianza: l’educazione;
. se sa infine quanti interventi forti, seri ed efficaci contro queste orribili  storture e contro forme diffusissime di corruttela lei potrebbe fare sugli enti e sulle "autonomie locali" almeno nella nostra terra !