venerdì 14 agosto 2020

L'AMORE DELLA CALABRIA PER L’ASSUNZIONE DI MARIA IN CIELO

di Bruno Demasi

      Sembra  quasi sentir risuonare ancora nelle nostre antiche chiese distrutte l'Inno Akathistos ( echeggiante nel video sotto riportato)   che salutava l'Assunzione di Maria Vergine al cielo. Frammenti di culto bizantino calabro sulla dormizione e l’Assunzione in cielo della Madonna è possibile trovare qui in Calabria  in tanti segni  silenziosi, ma eloquenti . Intanto nelle chiese, e in particolare nelle chiese cattedrali, dedicate all’Assunzione, come quella della vecchia e della nuova Oppido e poi in culti oggi quasi abbandonati, retaggi di una grande tradizione, nella quale era consapevolezza comune e ferma che nel giorno dell'Assunzione della Vergine anche l'Inferno si fermi attonito e molte anime vengano liberate dalla pena del Purgatorio.
           E’ possibile ammirare, ad esempio,la statua della Madonna morta nella Cattedrale di Squillace. E, da qualche tempo, un’altra statua è stata pure ritrovata nella Chiesa matrice di Tiriolo, dedicata alla Madonna della Neve. Da Squillace a Tiriolo, insomma, nell’istmo della provincia di Catanzaro che divide le acque dei mari Jonio e Tirreno, la presenza di alcune icone che riproducono la “dormitio” di Maria sono la testimonianza del trascorso bizantino di parte del Sud della nostra penisola

   A Squillace la Madonna morta si è solennemente venerata fino al 1950: anno della proclamazione del dogma dell’Assunta da parte di Pio XII e a cui ha preso parte anche l’allora vescovo di Squillace e ausiliare di Catanzaro Armando Fares. Ad onor del vero il dogma dell’Assunzione gloriosa in Cielo di Maria in corpo e anima non si pronuncia sull’eventuale morte terrena della madre di Gesù. Ma Giovanni Paolo II, nel 1997, ha sottolineato che “il fatto che la Chiesa proclami Maria liberata dal peccato originale per singolare privilegio divino non porta a concludere che Ella abbia ricevuto anche l’immortalità corporale… L’esperienza della morte ha arricchito la persona della Vergine: passando per la comune sorte degli uomini Ella è in grado di esercitare con più efficacia la sua maternità spirituale verso coloro che giungono all’ora suprema della vita”.
Aggiungi didascaliaLa statua venerata a Squillace
   Le parole di Papa Wojtyla sono un conforto per il culto che la pietà popolare calabrese riserva alla “dormitio” di Maria. L’antico culto che si effettuava nella cattedrale di Oppidum, le icone di Squillace e di Tiriolo ricordano un passato glorioso, una fede intensa, una spiritualità vissuta sotto il Patriarcato di Costantinopoli, di cui restano tracce tutte da riscoprire.
   Al di là della secolare disputa incentrata sulle sottili differenze tra la dormizione o la morte fisica della Vergine Maria prima dell’Assunzione, vale la conclusione di uno dei più grandi mariologi, Renè Laurentin che afferma: « La morte di Maria è verosimile, senza dubbio, verosimiglianza resa rispettabile dall'ondata di autori che l'hanno accettata. Ma si è in diritto di pensare, con Epifanio, che la fine di Maria resti un mistero, nascosto in Dio, e che bisogna che noi ci rassegniamo a ignorare quaggiù».
    E' magnifico rileggere le struggenti pagine relative alle visioni del 14 .08.1821 della monaca tedesca Anna Caterina Emmerick, la quale localizza (con il successivo conforto di molti archeologi e la visita di alcuni papi) l’ultima casa di Maria ad Efeso, in Turchia, dove la Madonna sarebbe stata fatta rifugiare dall’apostolo Giovanni dopo la Crocifissione e Resurrezione di Cristo. In questa casa, oggi meta di un enorme pellegrinaggio mariano, la Madonna avrebbe concluso, secondo la Emmerick, la propria missione terrena:
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Aggiungi didascaliaLa casa della Madonna a Efeso

   “Vidi l'ancella della Vergine affranta dal dolore; si aggirava per la casa in cui regnava la più profonda tristezza. La morte si accostava visibilmente alla Madonna; Ella riposava sul suo giaciglio nell'attesa trepidante di ricongiungersi col Figlio. Il velo che copriva la sua testa era rialzato sulla fronte, Ella l'abbassava sul viso quando parlava agli uomini; anche le sue mani erano scoperte quando era sola. Per tutto questo tempo continuò a nutrirsi solo con qualche cucchiaio di quel succo giallo. Giunta la sera, la Santa Vergine, conformemente alla volontà di Gesù, si dispose a congedarsi e a benedire gli Apostoli, i discepoli e le pie donne. La vidi seduta sul letto, bianchissima in volto. La sua stanza era aperta da tutti i lati. Maria Santissima pregò; poi benedì separatamente ogni Apostolo toccandogli la mano. Infine parlò a tutti insieme. Poi Ella diede a Giovanni le disposizioni da prendere per il suo corpo, incaricandolo di dividere le sue vesti tra l'ancella e una giovinetta che spesso le era vicina. Vidi Pietro che le si avvicinò con un rotolo di carta per scrivere. Poi la Santa Vergine indicò col dito un grosso armadio contenente le sue vesti; allora potei vederle ed esaminarle tutte. Compresi profondamente i significati spirituali racchiusi in esse. Essendosi gli uomini ritirati nella parte anteriore della casa, le donne vennero ad inginocchiarsi dinanzi al letto di Maria per essere benedette a loro volta.
     Vidi la Santa Vergine abbracciare una delle pie donne che si chinava su di lei. Pietro, con un magnifico paramento sacerdotale, celebrò la Santa Messa. Fu simile a quella che egli celebrò subito dopo l'Ascensione di Cristo nella chiesa della piscina di Betsaida. Pietro aveva appena iniziato la cerimonia che vidi giungere Filippo, arrivava dall'Egitto con un discepolo e si precipitò subito al capezzale della Madre di Dio per riceverne la benedizione. Intanto Pietro terminò la cerimonia, consacrando e ricevendo egli stesso il Corpo del Signore. L'aveva distribuito agli Apostoli, ai discepoli e a tutti i fedeli li presenti. Maria non poteva vedere l'altare, ma finché durò la cerimonia rimase assisa sul suo letto assorta in meditazione. Vidi che Pietro, dopo aver dato il Santissimo Sacramento a tutti gli Apostoli, si avviò dalla Vergine per darle per l'ultima volta il Pane Eucaristico e l'Estrema Unzione. Si svolse allora la cerimonia finale di commiato dalla Madonna: tutti gli Apostoli accompagnarono Pietro in processione solenne. Precedeva il corteo Taddeo con l'incensorio; seguiva Pietro con l'Eucaristia nel vaso a forma di croce; veniva poi Giovanni che aveva in mano un piatto sul quale c'era il Calice col prezioso Sangue e alcune scatole. il Calice era simile a quello della santa Cena. L'ancella di Maria Santissima aveva portato presso il letto della Madonna il tavolo, adibito ad altare, coperto dalle tovaglie cultuali sul quale erano lumi e candelabri accesi. La Vergine, senza proferire parola, continuava a guardare in alto rapita in estasi profonda. Era pallidissima ed immobile. Pietro La unse con gli oli santi, sul viso, sulle mani, sui piedi e sul costato, dove la sua veste aveva un'apertura, così non ebbe bisogno di venir scoperta; infine le diede la Santa Comunione. Frattanto gli Apostoli recitavano sottovoce le preghiere. In quel momento vidi un bagliore di luce celeste invadere Maria, avvolgerla tutta ed entrare nel suo corpo. Poi la Vergine cadde in un'estasi profonda. Solo alcune donne erano rimaste presso di Lei perché gli Apostoli erano tornati sull'altare.
    Più tardi questi ultimi, insieme ai discepoli, tornarono intorno al letto di Maria per pregare. Ebbi frattanto un'altra visione stupenda: il tetto della stanza della Madonna non esisteva più e dal Cielo aperto scesero numerose figure di Angeli. Tra questi si stagliò una Via luminosa che guidava fino alla Gerusalemme celeste. Allora vidi la Madonna stendere le braccia verso quella Via, subito due Cori di Angeli su nubi splendenti avvolsero la sua anima separandola dal Santo Corpo, il quale ricadde inanimato sul letto con le braccia incrociate sul petto. Seguii la sua Santissima Anima che, accompagnata da numerosi Cori angelici, salì nella Gerusalemme celeste e assurse al trono dell'adorabile Trinità. Qui le andarono incontro con grande venerazione tutte le anime dei Patriarchi dell'antichità. Vidi tra queste Gioacchino, Anna, Giuseppe, Elisabetta, Zaccaria e Giovanni Battista. Poi vidi pure Gesù che, accogliendoLa con il suo amore divino, le porse tra le mani uno scettro e le mostrò la terra sotto di Lei, come per conferirle un potere speciale. Così vidi entrare la Madonna nella Gloria celeste, mentre tutto ciò che era sulla terra intorno a Lei scomparve ai miei occhi. Forse Pietro, Giovanni e alcuni discepoli ebbero la stessa visione perché non potevano distogliere lo sguardo dal Cielo. La maggior parte di loro erano inginocchiati. Vidi una luce intensa inondare di splendore il Cielo e la terra come nel giorno dell'Ascensione di Cristo. Quello fu il momento in cui Maria Santissima, più bella che mai, assurse al Cielo seguita da molte anime liberate dal Purgatorio. Anche oggi, nell'anniversario della sua morte, ho visto numerose anime assurgere al Paradiso. Molte anime entrano in Cielo ogni anniversario della morte della Madonna. A questa grazia sarebbero ammesse anche quelle dei suoi devoti. Quando rivolsi lo sguardo sulla terra vidi il Corpo della Santa Vergine riposare al suo posto, illuminato di splendore, col volto fiorente soffuso di un tenue sorriso, le pupille chiuse e le braccia incrociate sul petto.   
                           
  Le esequie - Il sepolcro della Santa Vergine  
  Quando la Santa Vergine lasciò il Santo Corpo era l'ora stessa in cui era spirato il Salvatore. L'ora nona. La Madonna era rimasta coperta soltanto con una lunga camicia di lana...

   Le tagliarono le belle ciocche per tenerle come reliquie. Vidi due donne lavare le sante spoglie, credo che avessero nelle mani una spugna. Con rispettoso timore e venerazione il Corpo fu tutto lavato, ogni parte dopo essere stata lavata veniva subito ricoperta; il Santo Corpo rimase sempre coperto e le donne ebbero cura assoluta di non far mai apparire la più piccola nudità. Vidi il bacino dell'acqua vuotato in una fossa presso la casa e venir di nuovo riempito con acqua fresca. Alla fine le sacre Spoglie furono rivestite di una nuova veste e collocate su un tavolo. La Madonna fu interamente fasciata, tranne la testa, il petto, i piedi e le mani. Dopo la Messa solenne pronunciata da Pietro, e dopo che il Santissimo Sacramento fu distribuito a tutti, vidi Pietro e Giovanni, ancor vestiti con i paramenti solenni, entrare nella camera mortuaria. Giovanni portava un vaso d'unguento; Pietro, mentre recitava le preghiere d'uso, vi immerse il pollice della mano destra e unse la fronte, il centro del petto, le mani e i piedi di Maria Santissima. Sulla fronte e sul petto le fece il segno della croce. Questa però non era l'Estrema Unzione, che Maria aveva già ricevuto ancora in vita, ma credo che fosse una dimostrazione d'onore resa al Santo Corpo, simile a quella praticata anche in occasione della sepoltura del Redentore. Quando le donne ebbero finito l'imbalsamazione, Le incrociarono le braccia, avvolsero il cadavere stretto nelle fasce e poi Le stesero sul volto un gran sudano trasparente, il quale appariva bianco splendente tra le erbe aromatiche.
    Deposero allora il Santo Corpo nella bara, simile ad un letto di riposo. Era una tavola con un bordo poco elevato, e un coperchio rigonfio e molto leggero. Le misero sul petto una corona di fiori bianchi, rossi e celesti, simbolo della verginità. Tutti quindi si inginocchiarono, versando copiose ma silenziose lacrime. Poi toccandoLe le mani, come per rivolgerle l'ultimo saluto, coprirono con un velo il viso santo e chiusero il coperchio della bara. Sei Apostoli ne portarono il peso sulle spalle mentre gli altri Apostoli, i discepoli, le pie donne e tutti gli altri aprivano e chiudevano il corteo funebre. Vidi Giacomo il Minore, Bartolomeo e Andrea, Taddeo, Mattia e un altro che non ricordo, portare la bara. La sera era già calata e il corteo si illuminava alla luce di quattro torce. Il cammino era diretto verso la Via Dolorosa. La bara fu posta nella tomba da quattro uomini. Poi, tutti, ad uno ad uno vollero entrare, piangere, accomiatarsi ancora una volta e lasciare fiori ed aromi alla Madre di Dio. Molti rimasero inginocchiati nella più profonda tristezza. Quando il tributo di lacrime e di preghiere fu lasciato in misura abbondante, era già notte inoltrata e gli Apostoli chiusero l'entrata del Sepolcro. Tutto era finito. L'ingresso fu occultato con una grande siepe intrecciata da diversi verdeggianti arbusti, parte fioriti e parte carichi di bacche. Fecero infine passare ai piedi della siepe l'acqua di una vicina sorgente. Così in breve non si poté più scorgere traccia dell'ingresso. Separatamente presero tutti la via del ritorno, tranne alcuni che rimasero vicino al Sepolcro per la preghiera notturna. Scendendo dalla Via Dolorosa molti si fermavano a pregare lungo il cammino.

 Assunzione della Madonna al Cielo    
Mentre alcuni Apostoli e numerose sante donne erano assorti in preghiera e intonavano cantici sacri nel giardino dinanzi alla grotta celata, vidi ad un tratto una gloria formata da tre Cori d'Angeli e di anime buone che circondavano un'apparizione: Gesù Cristo, con le sue Piaghe risplendenti di luce intensa era vicino all'Anima di Maria Santissima. I Cori angelici erano formati da fanciulli, tutto era indistinto poiché appariva solo in una grande forma di luce. Vidi però l'Anima della Santa Vergine seguire l'Immagine di Gesù, scendere con il Figlio per la rupe del Sepolcro, e subito dopo uscirne con il proprio Corpo risplendente fra torrenti di viva luce, quindi La vidi risalire col Signore e con tutta la gloria angelica verso la Gerusalemme celeste. Dopo di che disparve ogni splendore ed il Cielo silenzioso e stellato tornò a chiudersi sopra la terra. Vidi che le pie donne e gli Apostoli si gettarono col volto a terra, poi guardarono in alto, con stupore e profonda venerazione. Vidi pure che alcuni, mentre facevano ritorno alle proprie case pregando, nel passare dinanzi alle stazioni della Via Crucis, si erano fermati improvvisamente per contemplare stupiti la scia di luce sulla rupe del Sepolcro. Con questo prodigio il Santo Corpo della Madre di Dio fu Assunto al Cielo.
   Allora gli Apostoli si ritirarono. Essi meditarono e riposarono in rudimentali capanne da loro stessi costruite fuori della casa della Santa Vergine. Alcune donne invece, rimaste ad aiutare l'ancella in casa, si erano coricate nello spazio dietro al focolare, dove l'ancella di Maria Santissima aveva sgombrato ogni cosa. L'oratorio appariva sgombro ed era come una piccola cappella, nella quale gli Apostoli pregarono e celebrarono la Santa Messa il giorno dopo. Al mattino, mentre gli Apostoli pregavano in casa, vidi giungere Tommaso con due discepoli: Gionata e un altro molto semplice, che veniva dal paese dove aveva regnato il più lontano dei Re Magi. Tommaso, appena appresa la notizia della morte di Maria Santissima, pianse come un fanciullo e s'inginocchiò con Gionata davanti al giaciglio della Vergine. Le donne frattanto si erano ritirate e l'altro discepolo, seguendo le istruzioni di Tommaso, attendeva fuori della casa. Vidi i nuovi arrivati pregare per molto tempo nella stessa posizione.
    Gli Apostoli, appena terminate le loro preghiere, li rialzarono, li abbracciarono e diedero loro il benvenuto offrendo pane, miele e qualche altro rinfresco nel vestibolo della casa. Poi, tutti insieme, si raccolsero ancora in preghiera. Tommaso e Gionata espressero quindi il desiderio di visitare il Sepolcro della Santa Vergine; allora gli Apostoli, e tutti gli altri, accesi i lumi che erano preparati sulle aste, si recarono al Sepolcro percorrendo la Via Crucis. Non parlarono molto ma meditarono profondamente alle singole stazioni i patimenti del Signore e il dolore della sua Santa Madre. Arrivati alla caverna del Sepolcro s'inginocchiarono tutti, poi Tommaso e Gionata si diressero frettolosamente all'entrata della grotta, Giovanni li seguì. Due discepoli scostarono i rami degli arbusti che la nascondevano; i due Apostoli entrarono con Giovanni e s'inginocchiarono con rispettoso timore dinanzi al letto sepolcrale della Vergine. Allora Giovanni si avvicinò alla bara e, dopo aver slegato le strisce, aprì il coperchio.
    Si avvicinarono con le fiaccole e, con profonda commozione, osservarono che le lenzuola funerarie erano vuote, sebbene conservassero la figura del prezioso Santo Corpo. Giovanni gridò forte agli altri: "Venite e guardate il miracolo! Il Santo Corpo non c'è più"..

Il 22 agosto dello stesso anno Anna Caterina Emmerick così concludeva le visioni sulla vita della Madre di Dio:
   "Solo Giovanni si trova nella casa della Madonna, tutti gli altri se ne sono già andati. Egli, secondo la volontà della Santa Vergine, divise le sue vesti fra l'ancella e l'altra donna. Fra quelle preziose vesti ve n'erano ancora alcune donate dai Santi Magi. Ne vidi due bianchissime come la neve, mantelli assai lunghi, alcuni veli, come pure delle coperte e dei tappeti; anche quella veste a strisce che Maria indossò a Cana e durante la Via Crucis di Gerusalemme. Posseggo una breve lista di tutti i vestiti della Madonna. 
   Alcune di queste magnifiche reliquie si conservano ancora nella Chiesa, come per esempio quella bella veste nuziale color celeste, trapuntata in oro e coperta di rose, con la quale si fece un paramento per la chiesa di Bethesda in Gerusalemme. Maria Santissima ha indossato quella veste soltanto il giorno delle nozze. A Roma vengono custoditi alcuni indumenti della Madonna come sacratissime reliquie". Tutta questa storia, le vicende ed i viaggi si compirono nel segreto di una vita silenziosa, forgiata nell'amore e nel dolore, che non conosceva l'inquietudine e l'agitazione dei nostri giorni."