lunedì 20 giugno 2016

BALLOTAGGI E BALLE CALABRESI

di Bruno Demasi

     La rota tarantellata dei ballottaggi in terra di Calabria si è tinta ancora una volta del colore di cane bastonato che fugge ed al potere sono andati tutti tranne il PD. Anche a Crotone che tra le disastrate terre bruzie deteneva , almeno simbolicamente, il primato presunto di roccaforte della Sinistra!
     Non parliamo di Rossano e di Cirò, come non è il caso di parlare dei ballottaggi irrimediabilmente persi l’anno scorso dal cosiddetto partito che suo malgrado ancora rimane, incredulo, a bighellonare nelle stanze dei bottoni del potere calabro.
     Gli analisti del voto calabrese , stracciandosi le vesti, fanno mille congetture e  si domandano perché il PD continui a perdere voti e roccaforti chetalinonsono nel panorama di Calabria, stante al governo regionale proprio quell’Oliverio che di PD continua a odorare malgrado abbiano usato tutti i deodoranti possibili per levarglienene di dosso il fortore. 
     E giù stracciamenti di vesti da parte dei commentatori con la puzza sotto il naso contro questa o quella “area” di forze che, a dir loro, avrebbe ordito il gioco di affossamento del partito attualmente allo sgoverno nazionale attraverso l’affossamento delle amministrazioni locali anche al Sud. E giù ferme condanne dell’elettorato che non va a votare ( solo perché ormai ha capito che votare per uno o l’altro di questi partiti fa esattamente lo stesso).
    Possiamo andar dietro a mille teorie, ma la più ruspante e semplice è una sola: In Calabria il gioco democratico non esiste. Non è mai esistito! E i prefetti lo sanno bene! In Calabria non solo i ballottaggi non servono a nulla, se non a pilotare quella porzione di voti necessari per far vincere questa o quella concentrazione familistica, ma neanche le elezioni a livello nazionale e locale, che libere non sono mai state!!! In Calabria il potere comunale, provinciale, regionale si misura attraverso altri parametri e le cabine elettorali sono solo specchietti per le allodole. 

    E questo ci pone come pionieri nella Penisola: spiega infatti ampiamente come e quanto i partiti tradizionali calabri siano all’avanguardia nel laboratorio del partito della Nazione e nel crogiolo dinamico in base a cui appena si ha sentore che uno dei due partitazzi " di governo" sta cadendo di sella, si punta subito sull’altro.
   Tertium non datur! ( Da qui l’impossibile fioritura anche a questa latitudine dell’unico movimento popolare pulito, il Movimento 5 Stelle). 
   Tutto un gioco di birilli e di forme di formaggio rotolanti… E la ndrangheta che cambia repentinamente colore e cavalli, e piazza i suoi uomnii e le sue donne in tutte le pubbliche amministrazioni bruzie, continua a crescere e a fregarsene delle analisi dei politologi ruspanti di casa nostra!

sabato 11 giugno 2016

QUEI FANTASMI DAL VOLTO NERO CHE PRODUCONO MILIONI…

di Bruno Demasi

   Crescono vertiginosamente gli utili della grande azienda made in “Calabria for Africa” che , pur lamentandone la latitanza, non ha bisogno affatto della presenza dello Stato tra i mille inferni di cui è disseminato il cammino di innumerevoli Africani eletti a carne da macello, ma spesso anche a carnefici per chi tenta di riportare un barlume di Stato tra le tende marce di San Ferdinando e degli altri luoghi di delizie che lo Stato ha rimosso dalla sua memoria.
    Una materia prima per un’industria sommersa, costituita da tanta carne umana che attraversa il mare camminando letteralmente sulle acque e che fornisce soldi per sempre più frequenti sepolture nella nuda terra in fosse scavate con piccole escavatrici da riciclo in cimiteri di serie C dove resta appena il tempo per qualche foto in cravatta ai buoni di turno prima che rovi e sterpi crescano sui crani di questi martiri divorati dal nulla.
    Una materia prima che dà da mangiare a imprese di pompe funebri, ditte di pullman a noleggio a prezzo d’oro per lo smistamento di questi visi impietriti nei lager di mezza Penisola, o ad agenzie di soccorso quotate nelle borse locali… che si fanno pagare a carissimo prezzo persino l’aria spostata da un ventaglio per allontanare l’odore nauseabondo della carne umana abbandonata a se stessa.

    Una materia prima che serve da alibi per mantenere in vita i ghetti di sempre e quando qualcuno prima o poi grida allo scandalo delle tendopoli in cui scappa il morto o covano le epidemie o a quello delle fabbriche abbandonate invase dal carnaio umano c’è sempre la possibilità di ricorrere a nuove progettazioni milionarie di nuove tendopoli da quattro soldi.
   Una materia prima che incendia ed esalta la carità di mestiere di organizzazioni di carità fini a se stesse che non aggiungono altro che una goccia di lacrime pelose al mare magnum della povertà e dell’abbrutimento infinito della fame, della prostituzione, della vita di espedienti che si consuma vergognosamente a due passi dal porto più importante del Mediterraneo dove lo stesso Stato che ignora queste povertà fa finta di ignorare una trama infinita di traffici che si muovono lesti sopra e soprattutto sotto il filo della legalità. 

   Una materia prima che in qualche paese della Piana ha fatto sorgere il ghiribizzo a qualcuno di creare un centro “polifunzionale” per migranti costato oltre mezzo milione di euro per avviare e tenere “ corsi di formazione” agli immigrati, dotato di arredi e computer costati al contribuente almeno tre volte il loro valore corrente, inaugurato in pompa magna tra i clamori della propaganda di regime sempre pronta a vantarsi del proprio nulla e degli sperperi immani e abbandonato subito. Il suo scopo infatti –come molti dicono - era solo quello di spendere.
    Una materia prima indispensabile ai cento progetti delle varie associazioni, ministeri, regione comuni per dimostrare a se stessi e al mondo che sulla carne da macello si possono costruire, come sempre nella storia, le più grandi e  sporche ricchezze.

giovedì 2 giugno 2016

PARE CHE 81.000 TONNELLATE DI RIFIUTI ARRIVERANNO IN CALABRIA

di Bruno Demasi 
    Pare che arriveranno a giorni in Calabria più di 81 mila tonnellate di rifiuti. Farebbero parte delle ecoballe  sequestrate in Campania nel 2007 e dentro ci sarebbe di tutto, comprese carcasse di animali e preziosità di ogni genere.
    Pare dunque che sia prevista a giorni la partenza di questo attesissimo carico all’indirizzo di due impianti di smaltimento di Lamezia Terme.
    Pare infatti che ad aggiudicarseli sia stata l’Ecosistem, l’azienda coinvolta nell’inchiesta della Procura di Potenza Tempa Rossa che è costata la poltrona al ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi, una ditta che comunque risulta tra quelle indagate per avere  smaltito rifiuti pericolosi ricevuti dall’Eni di Viggiano con codici corrispondenti a scorie innocue. 

   Pare ora che proprio questa ditta abbia intercettato, tramite una procedura di appalto, le ecoballe campane, depositate da anni nei siti di stoccaggio, la cui frazione umida, nel frattempo, è percolata o evaporata.
    Pare  proprio che i giornali che timidamente hanno sussurrato questa notizia non abbiano smentito nulla .
   E pare anche che i diretti interessati nonché i personaggi politici della Regione col loro silenzio abbiano confermato la veridicità nella notizia.
    Pare infine che anche stavolta faremo un altro pieno silenzioso di immondezza con la benedizione di tutti….
     Cosi è!!!... se ci pare...