martedì 20 maggio 2014

UNA PIOGGIA, PARDON UNA ZAHALA, ELETTORALE DI MILIONI E DI PROMESSE SULLA PIANA

di Bruno Demasi

     In genere alla vigilia di una consultazione elettorale si abbatte anche sulla Piana una pioggia torrenziale di milioni di €, ma anche di promesse, di cui poi, nei mesi successivi, si perdono in gran parte le tracce: promesse e soldi, soldi , soldi. Soldi e promesse per l'agricoltura, per l'artigianato, per l'industria; soldi e promesse per le piccole imprese, per il commercio, per le infrastrutture. Soldi e promesse per le scuole e per la formazione professionale. Soldi e promesse per tutto e per tutti.
     Stavolta però, proporzionalmente con gli esercizi di raschiamento del barile che si stanno facendo un po' dovunque, anche sulla Piana di Gioia Tauro, più che acquazzoni o piogge torrenziali di (annunci di ) soldi e di miracoli vari,

registriamo solo una pioggerella leggera leggera, aerea, impalpabile. Una zahala, come dicono ancora i nostri vecchi con nobile termine ebraico tenacemente radicato nel nostro dialetto.
     Duevirgolatre milioni di euro promessi dall'assessore (ex?) regionale all'agricoltura (oggi candidato alle europee) per l'agrumicoltura: trarrebbero origine dalla prima tranche del Piano operativo Regionale 2000 - 2006, ma lui se ne ricorda adesso!
     Un numero incalcolabile di vantaggi milionari per l'economia della Piana quello invocato e promesso dalla (ex?) vicepresidente della Regione con l'imminente decollo della ZES, che non è non è un ballo ginnico, della serie Zumba & Sound, ma una Zona Economica Speciale, di cui l'ineffabile vicepresidente rivendica accoratamente solo adesso presso il governo centrale la costituzione con una lunga e linguosa lettera indirizzata al capo del governo, che, a sua volta, ha mostrato grande spirito di abnegazione, sacrificio e coraggio, presentandosi qualche settimana fa in una scuola di
Scalea per una ricchissima ora e mezza del suo tempo prezioso.
     Altrettanto incalcolabili per numero e tipologia i posti di lavoro promessi dai capilista che gli attuali partiti di governo (ufficiali o meno) hanno espresso per il Sud, quindi anche per questo lembo d'Italia e di Calabria, nel quale questi signori stanno presentando i loro programmi europei a cui non crede nessuno.
      Questi stessi signori dimenticano di dire che il fiume di denaro erogato dall'Europa per la Calabria, a partire da quattordici anni fa, ha solo sorvolato ad altissima quota queste contrade, cercando punti di atterraggio accuratamente protetti dalla vegetazione del sottobosco o dalla fitta macchia mediterranea. Dimenticano di
dire che non è stato speso un euro sensatamente per la formazione professionale, per la razionalizzazione vera dell'edilizia scolastica, ma soprattutto per la razionalizzazione della rete scolastica, letteralmente sfasciata o ingrippata in maniera tale da impedirle di funzionare.
     Abbiamo infine anche da queste parti la pioggia degli 80 €, che arrivando soltanto nelle tasche di quei pochissimi fortunati che hanno ancora un lavoro, si ridimensionano drasticamente, ma che comunque sono sufficienti per questi nababbi all'acquisto di almeno due chili di nduja al mese. 
      E non è effettivamente poco!