DOMENICO PRESTIA POCHE ORE PRIMA DI MORIRE SPOSA L'AMATA
SABRINA : STORIA DI UN AMORE CHE SFIDA LA MORTE
di Enza Dell'Acqua
Nella Piana dai mille veleni e dalle mille noncuranze fioriscono anche
storie struggenti come questa di Domenico e Sabrina, che ormai sentiamo
tutti "nostri", testimoni di una forza e di un coraggio, senza i quali
sarebbe quasi impossibile andare avanti, testimoni della voglia di famiglia che è più tenace delle mode effimere che sembrano intridere anche i nostri giovani.

La storia che vi raccontiamo oggi sembra tratta da un romanzo d’amore ottocentesco, uno di quei romanzi in cui eros e thanatos si intrecciano in un binomio indissolubile. In cui l’amore sfida la morte, e pone il suo sigillo di immortalità su un legame profondo che non si arrende alle oscure logiche di un destino incomprensibile e crudele.
Domenico e Sabrina hanno vissuto pienamente il senso della parola amore, che, nel suo significato etimologico, significa “senza morte”. Quell’amore vero che sopravvive alla morte, con la sua forza e la sua tenacia.
Raccontare la loro storia è come incontrare la musa ispiratrice di quei romanzieri che raccontano tragiche storie d’amore. E infatti questa vicenda sembra uscita dalla penna dannata e struggente di Emily Bronte, autrice di
Cime
tempestose (romanzo d’amore e di morte, ormai consacrato all’immaginario
collettivo di intere generazioni). Ma questa storia non è affatto un romanzo, è
un dramma vero, con protagonisti autentici in carne ed ossa, con dei familiari
annichiliti dal dolore, con un comunità (quella sancalogerese) che assiste in
lacrime a una tragedia venata di accenti di vera poesia; ma è soprattutto la
storia di Domenico e Sabrina.
Una storia nata tra i banchi di scuola. Cresciuta tra le speranze e i sogni
della gioventù. La passione, i progetti e gli studi universitari, all’insegna
di un sogno d’amore, da coronare con il matrimonio. Tre anni fa, però, nella
loro vita di fidanzatini felici prorompe la malattia. L’amore, il futuro, i
sogni hanno dovuto fare i conti con una grande incognita. Domenico scopre
infatti di avere la leucemia, male subdolo e tenace, che a San Calogero ha già
mietuto diverse vittime. Ma Domenico, non si dà per sconfitto. Munito dalla sua
forza di volontà e dalla voglia di vivere, sorretto soprattutto dall’amore
profondo della sua Sabrina, combatte contro il temibile male. Si laurea in
ingegneria, dà gli ultimi cinque esami che lo separano dalla laurea.
Le malattia però continua a fare il suo malefico corso, fino a togliergli
lentamente le forze. Frequenti negli ultimi tempi i ricoveri presso l’ospedale
di Reggio Calabria. Sabrina, i suoi famigliari, gli amici non lo hanno mai
lasciato solo. Ma Domenico sa bene che sta perdendo la battaglia più cruenta
della sua vita. Affronta gli ultimi mesi del suo viaggio terreno con
incredibile coraggio. L’11 marzo ha compiuto 29 anni. L’ultimo compleanno di
Domenico si vena di un indissolubile miscuglio di struggente dolore e di poesia, sotto l’egida dell’amore. E proprio Sabrina fa il regalo più grande a
Domenico: gli chiede di sposarla; di unirsi in matrimonio, nonostante il triste
epilogo che da lì a poco segnerà la loro storia d’amore. I due ragazzi si
sposano in ospedale. Alla cerimonia religiosa assisteranno i parenti e gli
amici intimi. Il sacerdote benedice l’unione di due ragazzi che si amano. Anche
se dovranno separarsi fisicamente, sono certi che le loro anime resteranno per
sempre unite e che il loro amore non avrà mai fine.
Dopo poche ore Domenico si spegnerà.
Prima di morire, fa in tempo a chiedere alla madre afflitta di salutargli
tutti
gli amici e i compaesani. Vuole congedarsi dal mondo regalando un 
Una folla immensa ha accompagnato Domenico al cimitero. In un silenzio
irreale, in una compostezza e in un dolore collettivo incolmabile: perché una
comunità ha perso un bravo ragazzo, una bella speranza, un giovane dal futuro
ingiustamente rubato dalle trame di un destino indecifrabile.