sabato 15 marzo 2014

IL CIAO COMMOSSO DI TUTTA LA PIANA A DOMENICO

DOMENICO PRESTIA POCHE ORE PRIMA DI MORIRE SPOSA L'AMATA
SABRINA : STORIA DI UN AMORE CHE SFIDA LA MORTE
                                                                           
                                                di Enza Dell'Acqua

    Nella Piana dai mille veleni e dalle mille noncuranze  fioriscono anche storie struggenti come questa di Domenico e Sabrina, che ormai sentiamo tutti "nostri", testimoni di una forza e di un coraggio, senza i quali sarebbe quasi impossibile andare avanti, testimoni della voglia di famiglia che è più tenace delle mode effimere che sembrano intridere anche i nostri giovani.

      Ieri pomeriggio San Calogero si è fermata. Ammutolita e attonita ha accompagnato nel suo ultimo viaggio Domenico Prestia, stroncato dalla leucemia a soli 29 anni. Negozi chiusi, saracinesche abbassate, mentre una tristezza imperante aleggiava per le strade del paese. Un’intera comunità ha partecipato ai funerali di un giovane che si affacciava alla vita. Ha tentato di lenire il dolore inconsolabile dei famigliari e della neo moglie. La cerimonia funebre è stata officiata dal parroco don Antonio Farina, che solo due giorni prima aveva unito in matrimonio Domenico e il suo grande amore, Sabrina Monteleone.
       La storia che vi raccontiamo oggi sembra tratta da un romanzo d’amore ottocentesco, uno di quei romanzi in cui eros e thanatos si intrecciano in un binomio indissolubile. In cui l’amore sfida la morte, e pone il suo sigillo di immortalità su un legame profondo che non si arrende alle oscure logiche di un destino incomprensibile e crudele.
      Domenico e Sabrina hanno vissuto pienamente il senso della parola amore, che, nel suo significato etimologico, significa “senza morte”. Quell’amore vero che sopravvive alla morte, con la sua forza e la sua tenacia.
Raccontare la loro storia è come incontrare la musa ispiratrice di quei romanzieri che raccontano tragiche storie d’amore. E infatti questa vicenda sembra uscita dalla penna dannata e struggente di Emily Bronte, autrice di
Cime tempestose (romanzo d’amore e di morte, ormai consacrato all’immaginario collettivo di intere generazioni). Ma questa storia non è affatto un romanzo, è un dramma vero, con protagonisti autentici in carne ed ossa, con dei familiari annichiliti dal dolore, con un comunità (quella sancalogerese) che assiste in lacrime a una tragedia venata di accenti di vera poesia; ma è soprattutto la storia di Domenico e Sabrina.
        Una storia nata tra i banchi di scuola. Cresciuta tra le speranze e i sogni della gioventù. La passione, i progetti e gli studi universitari, all’insegna di un sogno d’amore, da coronare con il matrimonio. Tre anni fa, però, nella loro vita di fidanzatini felici prorompe la malattia. L’amore, il futuro, i sogni hanno dovuto fare i conti con una grande incognita. Domenico scopre infatti di avere la leucemia, male subdolo e tenace, che a San Calogero ha già mietuto diverse vittime. Ma Domenico, non si dà per sconfitto. Munito dalla sua forza di volontà e dalla voglia di vivere, sorretto soprattutto dall’amore profondo della sua Sabrina, combatte contro il temibile male. Si laurea in ingegneria, dà gli ultimi cinque esami che lo separano dalla laurea.
       Le malattia però  continua a  fare il suo  malefico corso, fino   a togliergli
lentamente le forze. Frequenti negli ultimi tempi i ricoveri presso l’ospedale di Reggio Calabria. Sabrina, i suoi famigliari, gli amici non lo hanno mai lasciato solo. Ma Domenico sa bene che sta perdendo la battaglia più cruenta della sua vita. Affronta gli ultimi mesi del suo viaggio terreno con incredibile coraggio. L’11 marzo ha compiuto 29 anni. L’ultimo compleanno di Domenico si vena di un indissolubile miscuglio di struggente dolore e di poesia, sotto l’egida dell’amore. E proprio Sabrina fa il regalo più grande a Domenico: gli chiede di sposarla; di unirsi in matrimonio, nonostante il triste epilogo che da lì a poco segnerà la loro storia d’amore. I due ragazzi si sposano in ospedale. Alla cerimonia religiosa assisteranno i parenti e gli amici intimi. Il sacerdote benedice l’unione di due ragazzi che si amano. Anche se dovranno separarsi fisicamente, sono certi che le loro anime resteranno per sempre unite e che il loro amore non avrà mai fine.
     Dopo poche ore Domenico si spegnerà.
     Prima di morire, fa in  tempo a chiedere alla madre   afflitta    di salutargli
tutti gli amici  e i compaesani.  Vuole congedarsi dal mondo    regalando    un
pensiero e un gesto d’affetto a quanti lo conoscevano e hanno sempre fatto il tifo per lui. Fa in tempo a regalare l’ultimo saluto alla sua amata Sabrina, neo sposa. A lei chiede di poter ascoltare ancora una volta la sua canzone preferita, “Fallow me”. Canzone che echeggerà durante i funerali, e le cui parole sono un vero e proprio testamento d’amore di Domenico per la sua sposa: “ti proteggerò sempre amore, senti il mio amore…”.
       Una folla immensa ha accompagnato Domenico al cimitero. In un silenzio
irreale, in una compostezza e in un dolore collettivo incolmabile: perché una comunità ha perso un bravo ragazzo, una bella speranza, un giovane dal futuro ingiustamente rubato dalle trame di un destino indecifrabile.