di Bruno Demasi
Ci sono a volte delle domande esistenziali
che attanagliano le persone e non sembrano trovare risposte plausibili, se non
all’interno dell’ astrazione politica
pura o...della fantasia più sfrenata oppure, come più spesso accade, ... della barzelletta.
Quella sul “DAQ” è una di queste domande, già
a partire dal significato dell’acronimo che più o meno dovrebbe indicare il “
DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA’”. Una realtà progettuale probabilmente
destinata a non andare molto oltre lo
stadio di progetto, patrocinata dal Gal della Piana di Gioia Tauro e da alcune organizzazioni dei produttori, tendente a dare
una prospettiva nuova all'agricoltura pianigiana e dell'hinterland di Reggio
Calabria e presentato in pompa magna il 30 gennaio scorso dal presidente della
seconda Commissione del Consiglio regionale della Calabria, ''Bilancio,
Programmazione economica, Attivita' produttive e Fondi comunitari'', Candeloro
Imbalzano, e dall'assessore all'Agricoltura, Michele Trematerra, in apposita
conferenza stampa.
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La fiorente agricoltura nella Piana di Gioia Tauro |
Non voglio assoluatamente entrare nel
merito del progetto, che per definizione sarebbe auspicabile si realizzasse,
alla stregua di quanto è sempre auspicabile ci sia almeno un movimento di acque
nella stagnazione nauseabonda
dell’agricoltura del comrensorio della
Piana e dell”interland” reggino ( che bella cosa la terminologia inglese:
riesce a rendere elegante persino la realtà di degrado e di miseria più
becera).
Brevssima cronaca del seguito...
A poche ore della presentazione del
progetto, l’assessore provinciale all’agricoltura Gaetano Rao dichiarava a Reggio Press:
“La conferenza stampa organizzata da
esponenti autorevoli della Regione Calabria per presentare il Distretto
Agroalimentare della Piana di Gioia Tauro e dell’Area dello Stretto mi pare,
questa sì, mera propaganda elettorale... . Sono fermamente convinto che così
come è stato concepito, lo strumento che si intenderebbe promuovere non
possiede i requisiti previsti dalla legge. Non mi pare, infatti, che sui
territori interessati insistano produzioni certificate e tutelate tali da
suffragare l’esistenza del Distretto di Qualità... . Secondo me stiamo
rasentando la follia. Che qualcuno recuperi il senno della ragione ed inizi a
parlare di agricoltura vera e di problemi veri... Dove sono i soldi delle
calamità naturali 2007 e 2008 che, nel passato, sono stati dirottati altrove?
Dove è quell’attenzione straordinaria che l’On. Imbalzano aveva promesso?... Di
ritorno ieri a Rosarno, un agricoltore mi ha chiesto in che cosa consistesse
l’iniziativa presentata sul distretto agroalimentare di qualità e se avesse a
che fare con i danni da cenere vulcanica o se potesse favorire, nell’immediato,
l’accesso al credito delle imprese. L’On. Imbalzano provi a dargli una
risposta. Ora e non nel 2020!”
La
risposta dell’assessore regionale Imbalzano , giunta nella stessa giornata e
ripresa da Strilli.it, aveva il seguente tenore:
“La dichiarazione stizzosa e
inconsistente dell’assessore provinciale Rao sull’istituendo ‘Distretto
Agroalimentare di Qualita’ della Piana di Gioia Tauro si commenta da sola. Il
tono utilizzato dimostra in modo lapalissiano che la sua è solo una banale
polemica politica, frutto di livore generalizzato verso l’intera Amministrazione
regionale... Forse Rao ha confuso per un qualsiasi convegno quella che
era una autorevole conferenza stampa del Comitato promotore e della Regione per
presentare un progetto reale, frutto dell’iniziativa, dal basso, del territorio
nonché della virtuosa sinergia tra Dipartimento Agricoltura regionale,
GAL della Piana, Organizzazioni rappresentative di centinaia di produttori,
Ente Parco dell’Aspromonte, associazioni di Categoria, Consorzio di Bonifica di
Rosarno e decine di sindaci... –(l’assessore Rao) ha perso una ulteriore
occasione per non abbandonarsi alle sue ormai ben conosciute ‘esternazioni’,
frutto evidentemente di una strana ossessione: quella cioè di considerarsi
l’unico vero assessore all’Agricoltura dell’intero Paese. Al contrario, pur rinnovandogli
l’invito a una virtuosa collaborazione nell’interesse del territorio, credo che
prima o poi dovrà farsi una ragione ben diversa di questa nostra iniziativa”.
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Caneloro Imbalzano |
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Gaetano Rao |
Ci siamo! Il battibecco tra i due assessori (
che mi permetto proditoriamente di accostare,
almeno nella foto che illustra questo post, perchè li ritengo più simili tra
loro di quanto essi stessi non pensino) , pur facendoci conoscere alcuni
retroscena più o meno inediti, più o meno gravissimi (ritardi e modalità abnormi
nella concessione dei risarcimenti relativi a calamità naturali pregresse, problemi
insormontabili di accesso al credito da
parte delle imprese agricole, mancanza,
a monte, di un minimo di certificazioni di qualità...) , pur facendoci ancora
riflettere su quel deserto colturale e culturale nel quale ci muoviamo ormai
nella Piana, conferma senza dubbio, come diceva Pirandello, che tutto sommato
...non è una cosa seria. L’ennesima!