domenica 15 dicembre 2013

SE “ LA NDRANGHETA VESTE I PANNI DELL’ANTIMAFIA”...


“Bisogna combattere le icone parolaie e la coltre di finta legalità che le nasconde”
 (Intervento di Angela Napoli 
sul “Quotidiano della Calabria” domenica 15.12.2013)


      “Da tempo vado denunziando che la ‘ndrangheta ha assunto la veste del perbenismo e dell’antimafia parolaia al fine di poter continuare a pervadere tutti i gangli vitali delle nostre comunità.

      Fortunatamente il Procuratore Cafiero De Raho, insieme agli altri Magistrati della Dda di Reggio Calabria, con i vari provvedimenti giudiziari, stanno svelando cosa si celi effettivamente sotto la veste del perbenismo e dell’antimafia parolaia.

    L’operazione “Insula” condotta dalla Dda di catanzaro che nei giorni scorsi ha coinvolto, insieme agli uomini della cosca Arena, Carolina Girasole, ex sindaco del Comune di Isola Capo Rizzuto, e l’odierna operazione “Inganno”, condotta dalla Dda di Reggio Calabria, che ha coinvolto Sebastiano Giorgi, ex sindaco del comune di San Luca e Rosy Canale, presidente del Movimento Donne di San Luca, rivelano come l’antimafia parolaia di fatto serva a creare quella coltre di “finta legalità” sotto la quale si agisce favorendo un sistema di malaffare che vede intrecciarsi la cattiva politica, l’economia illegale e la ‘ndrangheta.

       Crea sofferenza  dover assistere al crollo di figure che avevano infuso speranza sul contrasto alla criminalità organizzata; crea sofferenza e dolore vedere così annullato il tributo di sangue offerto dalle numerose vittime di mafia; crea sbigottimento pensare che diventa sempre più difficile dare fiducia a coloro che vanno ad amministrare le nostre comunità chiedendo il tributo dei malavitosi.

   Basta con le targhe e le pillole antindrangheta! Basta con i finanziamenti elargiti per creare sviluppo, ma dirottati per il proprio benessere! Al bando tutti coloro che inquinano il nostro territorio navigando nell’illegalità! Diciamo basta a rappresentanti di pubbliche amministrazioni che partecipano a convegni o rilasciano pubbliche interviste cercando di sminuire la bontà di alcune norme antimafia, quale lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazione mafiosa. Teniamo lontani dalla politica tutti coloro che anche solo con atti amministrativi sono stati coinvolti nella cattiva gestione della cosa pubblica, favorendo il potere mafioso. Dubitiamo di quelle associazioni che nascono solo per attingere ai finanziamenti politici.

       Serve legalità,trasparenza, responsabilità.”

                                                                       (AngelaNapoli )

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    Insieme ad alcuni coraggiosi magistrati e a qualche sparuta persona realmente impegnata è una delle pochissime voci fuori dal coro nel reale impegno anticriminoso quella di Angela Napoli, già vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, della quale si possono condividere o meno le scelte ideologiche e politiche, ma alla quale va tributato comunque e da tutti l’omaggio alla chiarezza, alla coerenza della denuncia, alla concretezza nell’agire e nel perseguire i veri obiettivi per i quali a suo tempo nacque la CPA. Non è tempo solo  di “audizioni”  più o meno preconfezionate e oziose e nemmeno di convegni e di parole, ma, come osserva la Napoli, solo di fatti!

   Le ennesime ferite dolorosissime inferte di recente al tessuto sociale oppidese e della Piana  , sbandierate  con grande clamore dai media, ma stranamente passate in silenzio anche sui social networks, non trovano, ad esempio,  nessuna eco, come mai l’hanno trovata nel passato, fatti analoghi nel diluvio di eventi, laici e non, convegni, congressi, tavole rotonde, seminari scolastici, manifestazioni stucchevoli ( e dispendiose) “per la legalità” dove, salve pochissime eccezioni , il problema ndrangheta, la vera mentalità mafiosa, la vera violenza strisciante e i suoi danni vistosissimi, restano sempre sottotraccia per lasciare il posto a  trite enunciazioni di principio o a notazioni di stampo pseudofolkloristico...!

    Perchè, ad esempio, il ministro guardasigilli -  per chi non la ricordasse, la signora Cancellieri - di concerto con l’attuale presidente della CPA, non incomincia  a far stilare e pubblicare da chi di dovere  un rendiconto dettagliato di tutti i fondi ministeriali e/o europei che nell’ultimo ventennio sono stati versati a pioggia , o quasi, sulla Calabria , e  in particolare sulla Piana, per le cosiddette iniziative di formazione “ alla legalità”?