domenica 26 aprile 2015

L’INCREDIBILE RICCHEZZA DI UNA TERRA ORMAI POVERISSIMA

di Fabrizio Frassinelli
   Sembra strano parlare di ricchezza per una Regione abituata da secoli a piangersi addosso ( e ne ha ben donde) , ma il rapporto del Censis di appena un anno e mezzo fa collocava la Calabria ai primissimi posti dell’offerta culturale tra le regioni italiane. Una terra da record per depositi storici, artistici, letterari e folklorici (lasciando da parte ovviamente tutte le vetrine pseudoculturali prodotte dalla vanità, ignorante per definizione, e dal tornaconto politico), ma anche per la rapina , l’incuria e il malaffare che l’hanno ridotta in assoluto regione tra le più povere d’Europa.
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   Il ‘capitale’ della Calabria comprende 13 siti archeologici e complessi monumentali individuati dal ministero dei Beni culturali, 280 fra musei, archivi e collezioni, 414 biblioteche, 186 sale teatrali. La regione ha in dote 2 bandiere arancioni del Touring Club, 10 fra i borghi più belli d'Italia, 3 borghi allo stato originale e ben 159 centri storici e insediamenti minori suscettibili di tutela e valorizzazione. Molte le vere e proprie chicche, come le trentamila colonie coralline che crescono tra i 50 e i 110 metri di profondità sui fondali rocciosi della mitica Scilla, la più grande foresta di corallo nero del mondo. 
   Ma in Calabria c’è anche il più grande mosaico della Magna Grecia mai scoperto, a Monasterace Marina, nell'antica Kaulonia, raffigurante, tra gli altri, un drago, un rosone e sei riquadri con motivi floreali. Non solo Sibari, dunque. E non solo il pur splendido Museo archeologico nazionale della Magna Grecia, finalmente restaurato, casa non solo dei Bronzi, ma anche della Testa del Filosofo, dei Dioscuri, del Kouros. Sul promontorio di Capo Colonna, a pochi chilometri da Crotone, sorge il Parco archeologico di Hera Lacinia, che si estende su 30 ettari di terreno adibito a scavi e che è tra le aree sacre più note del bacino del Mediterraneo, con un suo museo archeologico.
     L'area archeologica di Marasà, poi, accoglie il parco e il museo di Locri Epizefiri, dove sono conservati, tra l'altro, i Pinakes e la Persefone. Sempre sulla costa jonica, alle porte di Catanzaro, c'è il Parco archeologico della romana Scolacium, con annesso Antiquarium, costruita sui ruderi della greca Skilletion, oggetto di scavi e di nuove scoperte. Sono alcuni esempi, spesso sconosciuti al grande pubblico internazionale, di quello che può riservare la Calabria a un turista ben informato.
     Per parlare di Calabria con occhi smaliziati, abbiamo incontrato un uomo che calabrese non è, ma che sulla regione ha scommesso non solo tutte le sue risorse, ma persino la sua vita: Sergio Zanardi. Da oltre 10 anni residente in Calabria, con alle spalle una lunga esperienza di viaggi e reportage nel Mondo avendo svolto per moltissimi anni la professione di reporter free lance di viaggi, Zanardi ha deciso di rilanciare questa terra mettendoci l’anima e lottando contro “l’immobilismo degli enti locali, il pregiudizio degli utenti, la carenza di fondi, lo scetticismo degli stessi calabresi”. “Chi viene in vacanza in Calabria – racconta - un po’ per la scarsa informazione che viene data sui beni del territorio, un po’ perché si è sempre erroneamente creduto che l’unica risorsa turistica di questa regione sia il mare, viene soprattutto per fare vacanze balneari e, quasi mai questo tipo di turista si allontana dalla spiaggia”.
     E la Calabria per decenni si è, per così dire, adattata a questo utente mordi e fuggi, che arriva d’estate si ferma un mese e poi toglie il disturbo senza chiedere niente altro se non quello che trova: prezzi bassi e mare bello. Ora da quattro anni il network 'Terrebruzie' (www.calabriando.it), che propone solo viaggi culturali e di gruppo, è diventato un punto stabile di riferimento per chi, vinti i soliti pregiudizi su questa regione, decide di conoscere questa terra frequentandone con un accompagnatore preparato i luoghi più belli. Cosenza “città d’arte” con il suo Palazzo Arnone, importante galleria nazionale d’arte; Santa Severina, dove si trova uno dei castelli più importanti dell’intero Meridione, perfettamente restaurato, “un libro di pietra che racconta 1200 anni di Storia”; il parco archeologico di Scolacium, inserito in un contesto di rara bellezza mediterranea, che fu la residenza di Cassiodoro; Gerace, la città normanna per eccellenza, e Locri, con la visita al museo Paolo Orsi.
    E poi ancora Casignana, per i preziosi e stupendi mosaici di Villa Romana; Scilla, la cittadina di omerica memoria, affacciata sullo Stretto, con la visita di Chianalea, un angolo di Calabria che, per la sua pittoresca bellezza “ha stregato poeti e pittori di tutto il mondo”; la Casa della Cultura di Palmi dov'è custodita una delle più importanti pinacoteche, ovvero quella che fu di Leonida Repaci, ideatore del famoso Premio letterario Viareggio; Fiumefreddo Bruzio, il borgo medievale risalente al 1050 e ancora perfettamente conservato, dove gli ospiti, terminata la visita guidata vengono poi condotti a far visita alla casa di un agricoltore.

   Fare un viaggio culturale in Calabria, quindi, significa anche vedere cose inconsuete, come il Pino loricato del Fai , visitare masserie e assistere alla lavorazione del latte, conoscere le società arbresche, di derivazione albanese, antiche come la storia stessa, fare escursioni in jeep, a piedi, a cavallo, visitare gole e cale, aree protette come la Foce del Neto con il Wwf e la Forestale. E poi, certamente non possono mancare loro, i Bronzi. Non però come brillanti ma uniche star di una regione inospitale, bensì come ciliegina sulla torta di un ricco itinerario che lascia molti, se non tutti, a bocca aperta.