martedì 28 aprile 2015

I 350.000 GIOVANI CHE HANNO GIA' ABBANDONATO LA CALABRIA

di Bruno Demasi

   Mentre il governo regionale calabro, nella linea dello sfascio totale registrato dai suoi predecessori, continua a bivaccare da cinque mesi in oziose discussioni di principio e di spartizione di poltrone, sedie, sgabelli, panche , la fiumara migratoria dalla Calabria all’estero non registra soste e requie. Quasi come quella che produce l’arrivo semiclandestino nelle nostre campagne dei disperati provenienti dall’Eritrea , dalla Somalia, dal Ghana, dalla Costa d’Avorio, la cui fame di pane è direttamente proporzionale solo alla crescita esponenziale del nostro egoismo e delle nostre paure.
    Due esodi che si incrociano proprio in terra di Calabria: quello che vi giunge dalle coste nordafricane attraverso i campi “d’accoglienza” siciliani o direttamente dalle nostre stesse  coste, e quello dei nostri giovani che abbandonano questa terra per recarsi nei paesi europei , quasi scacciati da mancanza di lavoro, di certezze e dalla voglia di studiare dove lo studio non deve fare giornalmente i conti con i proclami parolai ed analfabeti sulla scuola e sull’università dei governi di turno e con i tagli osceni all’istruzione pubblica.
    In molti affermano ormai che la Calabria, purtroppo, guardando i numeri, non è un paese ‘per i giovani’. Se si volessero sommare quelli che sono “scappati” negli ultimi anni a quelli che già erano partiti nel recente passato, i cittadini calabresi residenti all’estero e iscritti all’anagrafe sono oltre trecentocinquantamila, senza contare i Calabresi emigrati in altre regioni dell’Italia.
    Si scappa in Germania, Argentina, Svizzera, Francia, Australia, Stati Uniti. Dei circa 350 mila calabresi emigrati ‘fuori’, la maggior parte è costituita da cittadini fra i 18 ed i 50 anni (circa il 25%), quindi generazioni intere che migrano e costruiscono una nuova vita in altri paesi. Delle 5 province calabresi è quella di Vibo Valentia ad avere la maggior incidenza di partenze (circa il 30%), poi Cosenza (circa il 20%), seguito da Reggio, Catanzaro e Crotone (intorno al 16%). 
    E mentre gli Africani giungono da noi per tentare di sfuggire alla guerra e alla fame, precipitando in una terra in cui una guerra sociale sempre latente è tenuta a freno dalle cosche, appena lenita dalle pensioni dei vecchi e la fame è appena mascherata da un po’ di cibo racimolato alla meglio, la nostra gioventù continua a fuggire da una terra che il governo nazionale oggi più che mai continua a considerare una colonia selvaggia, cui sottrarre fondi per infrastrutture e scuole, cui buttare in pasto al massimo,di tanto in tanto, una manciata di milioni di fondi europei da sprecare in sciocchezze per chiudere la bocca ai più famelici o a improbabili rigurgiti di ribellione.