venerdì 8 novembre 2013

S.O.S. ULIVI...!!!


   (di Bruno Demasi)
    Nella Regione Puglia, e in particolare nel Salento, è già allarme rosso: fino a qual punto noi, nella Piana di Gioia Tauro, possiamo stare  ancora tranquilli?
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    Dicono che il  fungo phaeoacremonium nel basso
Aggiungi didascaliaLa diffusione del batterio killer
Salento  è  già devastante : si insinua nei tronchi delle piante d’ulivo  creando piaghe annerite che causano lentamente la morte prima di parte del fogliame e poi dell’intero albero. Ottomila gli ettari già colpiti  , con l’epicentro nell’area sud-occidentale della provincia e diversi focolai anche a Nord del capoluogo. Restano però dei dubbi che si tratti effettivamente solo di un fungo o di una serie di funghi  perchè, a quanto pare, la velocità di propagazione dei danni non  è compatibile con quella di un fungo . Si hanno  dunque legittimi sospetti che, pur costituendo una parte del problema, il fungo faccia la sua comparsa al traino di un altro patogeno dall’impatto ancor più significativo. I laboratori, assicurano gli esperti, produrranno quanto prima un quadro diagnostico più completo, che potrà dare qualche certezza in più sull’esatto rapporto tra causa ed effetto. Anche la presenza di vari insetti nelle zone colpite dalla malattia (ad esempio una specie molto comune di coleotteri, gli scolitidi), appare più simile all’immagine delle mosche che attorniano il cadavere,
I primi effetti sulle piante colpite
attratte dall’odore particolare del legno secco e dunque arriverebbero sul luogo del delitto ad “ulivicidio” già compiuto. Tuttavia si parla anche di un batterio, la  Xylella fastidiosa propagato da piccole cicale.



    Andranno  dunque messe in quarantena migliaia di piante. L'allarme, infatti, è alto, perché la malattia che colpisce gli ulivi, essiccandone le foglie, porta via pezzi di cuore agli agricoltori salentini. Dalle indagini effettuate dal Servizio fitosanitario della Regione Puglia in collaborazione con l'Università di Bari, l'Istituto di Virologia Vegetale del Cnr di Bari e altre istituzioni scientifiche e amministrazioni locali, è stata infatti rilevata la presenza di estesi imbrunimenti del sistema vascolare delle piante di olivo che fanno ipotizzare la manifestazione contemporanea di differenti organismi nocivi: agenti fungini xilematici, lepidotteri rodilegno e il batterio Xylella fastidiosa. Tra le misure individuate, è prevista l'applicazione di trattamenti fitosanitari  e l'eliminazione delle specie vegetali sensibili che possono fungere da serbatoio di infezione del batterio.



Le piante malate allo stadio conclusivo
   La comunità europea, il ministero delle cosiddette “ Politiche agricole”, ma soprattutto gli appositi assessorati della Regione Calabria e della Provincia di Reggio calabria stanno monitorando questa situazione? Ne sono almeno al corrente? Una malaugurata diffusione di questa nuova e temibilissima  patologia agli uliveti della Piana, quando a stento le piante nostrane si stavano riprendendo da una ultradecennale epidemia di lebbra dell’ulivo, completerebbe l’opera di distruzione del nostro bene agricolo più prezioso, già fortemente compromesso dall’incuria dell’uomo, dalle potature selvagge, dall’estirpazione degli esemplari più belli per destinazioni non sempre chiare...fino agli abbandoni ormai molto frequenti di centinaia, se non migliaia, di ettari della pregiata coltura, resa quasi improduttiva non tanto dalle patologie pregresse, quanto soprattutto da una politica agricola ed agraria nell'ultimo ventennio assolutamente devastante e infantile.