di Bruno Demasi
Se i servizi dei giornali di De Benedetti potessero squittire come fa la Gruber quando ha ospite Matteo Renzi canterebbero peana ad altissimo volume a questo governo, votato da nessuno, per celebrarne i fasti meridionalistici e le spremute di sudore che esso colleziona quotidianamente per affrontare i mali del Sud.
E’ di qualche giorno fa la copertina dell’Espresso che parla di Un Sud scomparso, fagocitato dai mali atavici, naturalmente sempre perpetrati da altri e che il governo attuale, accettando questa “bella sfida” dovrebbe sanare.
Lo stracciamento di vesti dei giornali debenedettiani è invece direttamente proporzionale al totale menefreghismo dell’esecutivo attuale che proprio al Sud sta dedicando la creme brulé maleodorante del suo totale disinteressamento per il Sud o, peggio, i puntelli traballanti di sindaci e governatori regionali toccati all’ala e impossibilitati a governare, fiumi di miliardi di fondi europei che continuano a restare congelati o spesi in allegre cavolate di squisito fumo, prefetti che nella grande maggioranza dei casi sono completamente assenti sul territorio, imprenditoria locale ed agricoltura ormai sepolte sotto una coltre di sporcizia morale che l’Espresso fa intravedere solo di striscio.
E’ di qualche giorno fa la copertina dell’Espresso che parla di Un Sud scomparso, fagocitato dai mali atavici, naturalmente sempre perpetrati da altri e che il governo attuale, accettando questa “bella sfida” dovrebbe sanare.
Lo stracciamento di vesti dei giornali debenedettiani è invece direttamente proporzionale al totale menefreghismo dell’esecutivo attuale che proprio al Sud sta dedicando la creme brulé maleodorante del suo totale disinteressamento per il Sud o, peggio, i puntelli traballanti di sindaci e governatori regionali toccati all’ala e impossibilitati a governare, fiumi di miliardi di fondi europei che continuano a restare congelati o spesi in allegre cavolate di squisito fumo, prefetti che nella grande maggioranza dei casi sono completamente assenti sul territorio, imprenditoria locale ed agricoltura ormai sepolte sotto una coltre di sporcizia morale che l’Espresso fa intravedere solo di striscio.

Sappiamo quali sono i mali atavici della nostra terra che da oltre un secolo e mezzo è appiccicata con la saliva al resto della Penisola, ma uno fra tutti ci è particolarmente odioso e intollerabile: gridare allo scandalo per i problemi creati sempre da altri solo per avere altre opportunità di stanziare e far divorare nuovi miliardi ai soliti noti con la scusa di alleviare il male del Mezzogiorno...
E i relativi appetiti.