domenica 15 settembre 2013

RIAPRE TRA MILLE PROBLEMI LA SCUOLA NELLA PIANA DI GIOIA TAURO. A 50 anni dalla scomparsa di Zanotti Bianco, a 20 dall’ uccisione di Don Pino Puglisi : l’istruzione debole nei nostri paesi; la formazione alla legalità debolissima...

di Bruno Demasi
   In questi giorni di riapertura delle scuole nella Piana, “ridimensionate” ormai da due anni secondo un piano cervellotico e infame, fatto quasi  apposta per abbandonare molti alunni a se stessi in molte classi sovraffollate o in plessi privi persino di personale per l’apertura, in una situazione amministrativa e  logistica altrettanto confusa, precaria e il più delle volte contrassegnata da degrado e da una carente formazione del personale, specialmente sulle ultime indicazioni nazionali per la scuola dell'Infanzia e del I ciclo,  è ricorso nel silenzio assoluto il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Umberto Zanotti Bianco, l’apostolo laico, come veniva
definito, che aveva fatto della nostra provincia la sua terra di missione. 
    Ricorre anche oggi, quasi in silenzio, il ventesimo anniversario dell’uccisione di colui, Don Pino Puglisi, che della formazione dei ragazzi e dei giovani alla legalità, quella vera, non fatta   esclusivamente da convegni e tavole rotonde, ma di esempi realmente vissuti dagli adulti,  aveva creato una delle sue bandiere di evangelizzazione del Sud.

   Non è  dunque blasfemo nè irriverente verso nessuno chiedersi, con riferimento all’esperienza di questi due grandi,  a che punto siano nella Piana  i lavori per una vera istruzione popolare realmente antagonista a quell’analfabetismo di ritorno che mi pare sia mille volte più temibile dell’analfabetismo di inizio '900 e per una vera formazione dei  ragazzi e dei giovani a quella cultura, a quel sogno di legalità che sembra divenire sempre più un fantasmanella Piana.

    Zanotti Bianco aveva scoperto queste terre sbarcando come volontario dal Piemonte a Villa San Giovanni dopo il terremoto del 28 dicembre 1908. Non aveva
ancora compiuto venti anni, ma aveva conosciuto e frequentato  i circoli del cattolicesimo progressista  che gli fecero subito conoscere la terribile situazione sociale  del Mezzogiorno, ancora quasi una colonia effimera del regno voluto dai Piemontesi. Per  il giovanissimo Umberto, nutrito fino al midollo  di idee mazziniane, era vergognoso e  inaccettabile che una grande parte della nazione fosse tenuta ai margini , mentre  solo una vera unità poteva costituire un reale motore  per la crescita dell’intero Paese.
      La situazione che scoprì a Reggio, e soprattutto sull’ Aspromonte, lo sconvolse al punto  da fargli dedicare quasi tutta la vita al riscatto di questi lembi di Meridione che, forse, ancora oggi non hanno  completamente chiara la propria dimensione di libertà.
     Iniziò subito  a bussare a tutte le porte  per raccogliere fondi e offrire aiuto materiale e culturale alle popolazioni di contrade segnate dall’abbandono, dalla malaria  e dalla povertà e dalla sua prima base, una baracca a Villa San Giovanni,  ogni giorno  raggiungeva a dorso di mulo  i paesi e i villaggi più remoti, portando aiuti di ogni genere . Col suo portamento signorile ed austero si prendeva cura dei malati, dei piccoli sudici e ignoranti, formava insegnanti, apriva scuole, dispensari, centri di assistenza. A lui si deve la costituzione dell’ANIMI , l’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia e la fondazione insieme con Paolo Orsi della  Società Magna Grecia, per il recupero e la valorizzazione di quel  patrimonio storico  e archeologico che sempre più trascuriamo da queste parti. Ufficiale dell’esercito durante la Prima Guerra mondiale, fu osteggiato dal Fascismo per le sue idee liberali e progressiste che ne  mettevano fortemente in crisi la politica autarchica e ponevano  con urgenza l’esistenza di quella questione
meridionale, di quel male del Sud che il Fascismo non accettava a priori e di cui  i governi  cosiddetti democratici successivi, compreso quello attualmente in carica, si riempivano e si riempiono la bocca solo per alimentare canali cospicui di “aiuti” di denaro statale , e oggi europeo, i cui effetti realmente migliorativi non siamo mai riusciti a vedere da nessuna parte. Men che mai nella razionalizzazione e nella messa a norma reale degli edifici scolastici, delle strade, dei trasporti, delle palestre e delle mense per gli alunni!
     Rifondatore della Croce Rossa Italiana, sempre
critico contro ogni forma di arroganza del potere, nel 1952 fu tuttavia  nominato senatore a vita dal presidente Einaudi (...erano altri tempi...). Lo ritroviamo qualche anno dopo tra  i fondatori di Italia Nostra: era infatti più che mai convinto che il futuro della Penisola passasse anche dal rispetto dell’ambiente che allora, come adesso, senza soluzione di continuità alcuna , nelle nostre terre viene ridicolizzato da forme sempre più pervasive di degrado e di abbandono.Quando morì a Roma, il 28 agosto del 1963, si affermò ben a ragione  che  si era spento un vero missionario laico che aveva fatto  la sua ragione di vita della rinascita  della Calabria, di quella Locride  che lo ricorda almeno con tante strade e scuole a lui intitolate, di quella Piana che lo ha  invece totalmente dimenticato.
. . .
    E sorte non meno ingrata spetta in questi paesi alla
memoria di Don Pino Puglisi, a soli venti anni dalla barbara uccisione. Se Zanotti Bianco fu l’apostolo laico per queste terre, Don Pino Puglisi, di cui tutti conosciamo la personalità e la storia, fu l’apostolo di Cristo, e non solo per la Sicilia, ma anche per queste contrade, così simili alla Sicilia per la mentalità mafiosa che inquina la gran parte dei rapporti sociali e umani della gente. La sua uccisione il 15 settembre del 1993 segnò veramente la premessa del germoglio di  quel “ chicco di grano”
evangelico, che è la coscienza civile della necessità di riscatto di queste terre soprattutto attraverso la scuola, vera, seria, utile agli alunni prima ancora che all’apparato e ai politici di turno, e una formazione alla legalità che non sia solo ritualità e  facciata, come sempre più spesso accade dalle nostre parti.


    BUON ANNO SCOLASTICO 2013/2014 
A TUTTI!