domenica 26 marzo 2017

AL MODICO PREZZO DI UNA FALSA PREGHIERA…

di Domenico Rosaci

     La corruzione, questo mostro a mille teste che attanaglia l’Italia, che affligge e impoverisce da decenni la Calabria nell'indifferenza di tanta gente che quasi ammira i corrotti, li considera più furbi degli altri e perciò degni di rispetto, non è colpa di pochi. E’ la colpa di un intero popolo che ancora non ha metabolizzato i valori della sana convivenza civile, favorisce i peggiori e sopravvive a stento a sé stesso mettendosi la coscienza a posto con le ipocrisie di sempre.
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   Pretendere di cambiare la società in generale, e quella calabrese in particolare, anche se animati dalle migliori intenzioni, è vana utopia oltre che indizio di megalomania. La società l'hanno sempre cambiata, o mantenuta identica, le persone che la costituiscono e così continuerà ad essere. 
  In Occidente, ma soprattutto a latitudini depresse come la nostra, oggi la gente ha deciso in massa di aderire al consumismo, trasformando ogni aspetto della propria vita nell'esercizio di un consumo, finalizzato a  sè stesso anche a costo di raggirare e depauperare gli altri. Si consuma cibo inutile e dannoso, oggetti futili e presto inservibili, ma anche amicizie, amori ed ogni altro tipo di relazione. Anche le persone vengono trattate alla stregua di oggetti, ambite con desiderio fino a quando non si arriva a possederle, usate fino a quando fa comodo, messe da parte quando non sono più di moda, come un vecchio modello di cellulare. Persino l'ambiente viene costantemente divorato, in nome di questa moderna ambizione delle masse: raggirare e trangugiare.

   Inutile pensare di dare la colpa solo ad alcuni politici (che comunque sul piano etico, legale, finanziario ne hanno tante) , o a qualche complotto internazionale. La classe politica è il prodotto della società , non la causa. Infatti la gente va a votare politici che rubano, sperperano impunemente risorse e speculano sulle persone e sul territorio.
    E' la gente che vuole giocare a questo gioco, ed i potenti sono semplicemente coloro che a questo gioco sono risultati i vincitori, dunque operano come meglio credono e con coloro nei quali credono, indipendentemente dai loro valori e dalle loro capacità… Ciò che sta accadendo in sede nazionale o in sede regionale, pur avendo superato ormai ogni limite di guardia, è molto emblematico!
    C'è soltanto da chiedersi se un giorno questa società deciderà di cambiare strada. Se un bel giorno si stancherà di consumare senza costrutto e deciderà di riprendere quello straordinario cammino chiamato umanità.
    Ma non si aspetti un profeta, un vate, un duce che indichi la strada. Anche se apparisse, sarebbe inutile in assenza di una presa collettiva di coscienza, perché nessuno lo seguirebbe. Oppure lo seguirebbero senza neppure capire cosa abbia detto, come è successo con Cristo, invocato ancora oggi solo per continuare a consumare nell'ipocrisia e nell'indifferenza, al modico prezzo di una falsa preghiera recitata ad alta voce davanti a tutti, di un dietetico digiuno sbandierato ai quattro venti o di una via crucis con commenti prefabbricati e lacrime di coccodrillo.
   C'è un unica, possibile speranza di cambiamento, ed è nascosta dentro ciascuno di noi. 
   Ad ognuno di noi ignorarla o coglierla, trasmetterla agli altri.