Tutti licenziati gli operai
rizzatori del porto di Gioia Tauro:
le istituzioni tacciono… forse in attesa di Renzi
le istituzioni tacciono… forse in attesa di Renzi
di Bruno Demasi
Il nostro porto è considerato spesso una delle eccellenze del Mediterraneo , e ciò
ci inorgoglisce e ci entusiasma, ma è anche il porto delle mille miserie.
Non
parlo del sistema delle assunzioni che si è stratificato nel tempo. Non parlo del
declassamento della grande struttura al ruolo di fogna funzionale al “trasbordo” di veleni di ogni
genere. E non parlo nemmeno delle infiltrazioni (come mai sono state
possibili???) che hanno consentito per anni lo smistamento quasi indisturbato
di certa “merce”. Parlo del mondo
selvaggio dell’indotto, che teoricamente
dovrebbe dare lavoro, molto lavoro
onesto alla Piana, ma che oggi licenzia.
Infatti, proprio alla vigilia della visita-passerella di
Matteo Renzi allo scalo, le ditte esterne alla Mct abbandonano i lavoratori creando una
situazione allucinante. Sono le ditte esterne che si occupano del rizzaggio e del
derizzaggio che stanno licenziando tutti
gli operai, creando tutte le premesse per dei drammi umani
di gravissima entità.
I sindacati
oggi annunciano una mobilitazione
straordinaria per domani 8 agosto al varco doganale, che si concluderà con una conferenza stampa per le ore 17.30.
C’è da
augurarsi che i sindacati, dopo i petardi iniziali, non se ne
vadano, come al solito, in ferie…ma c'è anche da augurarsi che le cd forze politiche, la Chiesa stessa con la Caritas e l'Ufficio Migrantes intervengano. O si pretende troppo?