di Bruno Demasi
Appena due mesi e mezzo fa tale Sgarbi, critico ( anche d’arte) effettuava il suo gran tour da queste parti e, dopo Reggio e i Bronzi, che voleva trascinare a Milano, visitava Seminara e Oppido, accolto ovunque dal lecchinaggio entusiasta e dalle voci di osanna che non mancano mai quando chi esulta ha la possibilità di farsi notare e ritrarre accanto a qualche individuo che puzza di televisione e di celebrità. Nessuno dei suoi premurosi anfitrioni aveva però capito che il malcapitato stava effettuando un terribile e faticosissimo viaggio all’estero, come egli stesso ha precisato qualche giorno fa, rivelando finalmente tutti gli errori di cui, secondo lui, sono infarciti i libri e le carte geografiche: “Reggio non è in Italia!”.
Figuriamoci allora Oppido e Seminara!
Nessun politico ha sentito il bisogno di prendere posizione in modo chiaro e decente contro questa barzelletta, che tutto sommato, potrebbe anche farci piacere se solo non fossimo vessati da una tassazione insopportabile che continuiamo a versare allo Stato Italiano, o a ciò che ne resta!
Soltanto la deputata reggina Federica Dieni del Movimento 5 Stelle, ha osato guardare negli occhi metaforicamente questo tristo individuo dai banchi di Montecitorio, affermando:
"Secondo Vittorio Sgarbi Reggio Calabria non è in Italia. Il critico sarà bravo in storia dell'arte, ma dovrebbe prendere qualche ripetizione di storia e di geografia. Tutti sappiamo con largo anticipo quale sarà la risposta di questo soggetto: sarò definita un'ignorante se mi va bene. Certo, ogni persona che è in dissenso dal suo pensiero è ignorante, come sostiene chiunque sia affetto da una patologica incapacità a dibattere e a mettere sul tavolo argomentazioni valide. D'altra parte sono in buona compagnia. La commissione tecnica che ha deliberato la non trasportabilità dei bronzi è composta da deficienti, gli oppositori sono capre, per non dire qualcosa di più. Tutti conosciamo di quali florilegi sia ricco il bagaglio linguistico dell'illustre critico d'arte ferrarese. Peccato che stavolta la capra sia lui. Il nome Italia infatti, nell'antichità, si riferiva solo alla parte posta nell'estremo meridione della Penisola, la Calabria per l'appunto. Reggio dunque si trova in Italia. Questo, però, non è vero solo perché è il suo territorio ad aver dato il nome alla Nazione… I reggini, infatti, come gli altri italiani, l’Italia l'hanno costruita col sangue, col lavoro e con i sacrifici, generazione dopo generazione. E non sarà certo un politico fallito, un istrione che cerca di sbarcare il lunario alternando le offese alle pagliacciate, a poterla privare della sua dignità. Sgarbi voleva i bronzi? Si è dovuto scontrare contro l'orgoglio e la consapevolezza di una città che trattava con Sparta ed Atene e che certo non si preoccupa per gli strepiti di questo strambo ambasciatore dell'Expo per le belle arti. Vittorio Sgarbi si plachi e studi. In fin dei conti questo è solo uno dei suoi numerosi insuccessi. Domani se ne sarà già dimenticato".
Si perdoni se è poco!