LA FIACCOLATA DELLA SOLIDARIETA' DEI BRACCIANTI DI ROSARNO
E SAN FERDINANDO
di Bruno Demasi
Nella giornata dello sciopero generale che ha visto tutte le piazze d'Italia teatri della sofferenza immane di centinaia di migliaia, di milioni di lavoratori di fatto ignorati dal cosiddetto Job Act, (espressione che somiglia più al titolo di una commedia di Tennessee Wiliams che non a un serio piano per il rilancio del lavoro) la CGIL oggi ha organizzato anche a San Ferdinando “Una fiaccolata della solidarietà sociale” per ridare voce a quelle centinaia di migranti di colore che sopravvivono in modo disumano nella banlieue di Rosarno e San Ferdinando. Sono
i raccoglitori stagionali di arance, di mandarini e di clementine che vivono, senza acqua e senza
luce, nella tendopoli della cosiddetta zona industriale della Piana di Gioia Tauro, dove è riesplosa l'emergenza perchè chi tra questi immigrati non ha trovato posto sotto le tende del ministero dell’Interno, ha cercato di occupare di nuovo uno dei tanti capannoni costruiti con i finanziamenti della Legge 488 e mai utilizzati.
Lo spettacolo è quello di quattro anni fa, la situazione di degrado in cui vivono queste persone che non sanno nulla del Job Act e di tutte le altre sciocchezze inventate dai nostri politici per gettare fumo negli occhi alla povera gente è direttamente proporzionale allo sfruttamento di cui sono fatte oggetto da pseudoimprenditori, caporali e persino da “capi neri” che ogni mattina li prelevano ancora al buio dai bordi della Nazionale e li portano sui campi per la raccolta delle clementine.
“Lavoro e diritti” hanno chiesto ancora oggi nel loro italiano smozzicato i migranti che hanno partecipato alla
fiaccolata, lamentando “Ci pagano 80 centesimi ogni cassetta di
arance che raccogliamo. Non c’è futuro per noi”. 15 €, o se va bene 20/25 , per una giornata lavorativa che inizia al buio e finisce al buio ( dalle 7,00 alle 16,30) per poi tornare nel campo di accoglienza e trovare altro buio, altro freddo e tanta fame.
Dove sono i 30 € regalati ogni giorno a questi immigrati , di cui Salvini si riempie la bocca per cercare di lanciare il suo famigerato partito anche da queste parti? Dove sono gli hotel a 3 stelle in cui sono alloggiati per non fare nulla?
Per loro solo gelida e infinita fame e sofferenza se non vanno a farsi sfruttare nelle campagne o se qualche persona, come don Roberto Meduri, il parroco del Bosco di Rosarno, non continua a chiedere e provvedere, insieme ad altri volontari, pane e coperte per loro.