Di Bruno Demasi
Una delle devozioni più diffuse tra il popolo della Piana è la devozione al sacro Cuore di Gesù, che culmina domani, venerdi, 27 giugno, nella solennità a Lui dedicata, che vedrà nella cattedrale/santuario di Oppido Mamertina, dalle 17,30 un momento corale e al tempo stesso semplicissimo di partecipazione popolare con l’animazione dei “Servi di Cristo Vivo”, l’associazione di diritto Pontificio, fondata da Padre Emiliano Tardif, di cui proprio quest’anno ricorre il quindicesimo anniversario della nascita al cielo.
Non so quanti parteciperanno presi dal
loro combattimento quotidiano contro la crisi economica , contro la noia o nelle beghe paesane e di quartiere… e non
so nemmeno quanti, leggendo questa nota, non storceranno il naso perché le rappresentazioni correnti , anche iconografiche, di questa
tradizione ci presentano Gesù in una
figura – si dice spesso - mielosa, eterea,
impalpabile, che molti in qualche modo rigettano anche all’interno del cd mondo
cattolico… E persino noi , sedicenti cattolici,
a volte, preferiamo chiamare Gesù non con questo nome, il suo vero nome , ma appena appena con il titolo a Lui attribuito “Il
Cristo”, mantenendo quasi una distanza ideale
da una figura da affidare solo alle devozioni degli habituèes a battersi il petto…
Tutto da rivedere: si
tratta di un’icona che non corrisponde al vero: il vero Cuore di Gesù, il vero Dio e vero uomo che dà la vita per gli altri, non è roba del
passato da archiviare tra le pagine patinate dei libri devozionali o da
relegare nelle giaculatorie ripetitive degli
anziani. Gesù è vivo, è sempre vivo e il suo cuore è palpitante ancora nel momento in cui trabocca di Amore per
tutti, specialmente per i più poveri tra i poveri, o si gonfia di sdegno per i mercanti che vorrebbero invadere non
solo i palazzi, grandi e piccoli, del potere,
ma a volte anche i portici e le scalinate
del Tempio…
La Piana di Gioia Tauro nel passato è
stata attenta e sollecita verso questa
stupenda devozione che rimanda pari pari al Vangelo di Giovanni in cui si legge come venne trafitto il Cuore di
Cristo,
si osserva l'uscita da esso del sangue e
dell'acqua e il particolarissimo significato simbolico che il quarto
evangelista attribuisce al fatto (Gv 19,33-37). E anche nell'Apocalisse Gesù è
presentato come un Agnello «ucciso», cioè «trafitto» (5,6; 1,7). A questa medesima icona terribile e dolcissima fa riferimento
diretto l'enciclica di Pio XII, Haurietis aquas (Attingerete
alle acque) del 15 maggio 1956, troppo presto dimenticata.
Una
devozione colta che è diventata popolare dunque, già contenuta in germe nella Sacra Scrittura, ma approfondita
dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali. Una
devozione che ha avuto un particolare incremento e la sua
configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a santa
Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire
dal 27 dicembre 1673.
Proprio di questa santa poco conosciuta,
appartenente all’ordine delle Suore della Visitazione che vengono ospitate a
Taurianova, con gratitudine di tutti i pianigiani, nel bellissimo monastero
voluto dalla contessa Ganini, l’unica statua esistente in diocesi si trova
appunto nella cattedrale/santuario di Oppido, voluta dal vescovo mons. Canino, sulla vicenda pastorale e umana
del quale ha pubblicato di recente uno
studio meticoloso ed avvincente l’attuale
rettore del santuario, don Letterio Festa.
Auguriamo alla Piana tutta di riscoprire
domani la bellezza e la portata sconvolgente di questa antica devozione: lo stesso
Gesù torna ancora a presentare il suo Cuore come fonte di ristoro
e di pace: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi
ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e
umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è
dolce e il mio carico leggero» (Mt 11,28-30).
Un monito,
un invito, un consiglio o - se volete -
solo un suggerimento di cui abbiamo comunque urgentissimo bisogno!