lunedì 8 agosto 2016

BASTA UNA CITTA’ METROPOLITANA PER GUARIRE LE FERITE DI UNA PROVINCIA?

di Bruno Demasi
   E’ già in carica da oggi il Consiglio Metropolitano di Reggio Calabria eletto a votazione indiretta dai sindaci e dai consiglieri dei vari comuni in cui è distribuita la sempre più sparuta popolazione di questo territorio.
   Lo stesso territorio, la stessa provincia che dal 1991 a oggi detiene il tristissimo record dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, alcuni addirittura in modo reiterato durante questi 25 anni di passione .
    L’elezione del Consiglio Metropolitano, così lontana dai clamori mediatici, così odorosa di trattative , alleanze e ammiccamenti sottotraccia, così rappresentativa dell’ indirizzo che sta assumendo la vita politica italiana in cui non solo non c’è partecipazione democratica popolare, ma addirittura sta scomparendo anche ogni parvenza di democrazia rappresentativa, viene dopo un lungo e abbondantissimo  stillicidio di infiltrazioni mafiose che lo Stato ha riconosciuto pericolose e gravi in maniera talmente chiara da sciogliere tante, tantissime amministrazioni comunali. 

Eccone il rosario ufficiale:

TAURIANOVA (1991) – ROSARNO (1992) – SAN FERDINANDO (1992) – GIOIA TAURO ( 1993) – MOLOCHIO (1993) – CAMINI (1995) – ROGHUDI (1995) – ROCCAFORTE DEL GRECO ( 1996) – MELITO DI PORTO SALVO (1996) COSOLETO (1997) – SINOPOLI (1997) SANTO STEFANO IN ASPROMONTE ( 1998) – RIZZICONI (2000) – SAN LUCA ( 2000) – MONASTERACE (2003) – ROCCAFORTE DEL GRECO (2003) – CALANNA (2004) - PLATI’ (2006) – SEMINARA (2007) – GIOIA TAURO ( 2008) – ROSARNO ( 2008) –SAN FERDINANDO ( 2009) – TAURIANOVA ( 2009) – SAN PROCOPIO (2010) – MARINA DI GIOIOSA JONICA (2011) – SAMO ( 2012) – CARERI ( 2012) – SANT’ILARIO ALLO JONIO ( 2012) – BOVA MARINA ( 2012) – PLATI’ (2012) – REGGIO CALABRIA ( 2012) – SIDERNO ( 2013) – CASIGNANA (2013) – MONTEBELLO JONICO ( 2013) – SAN LUCA ( 2013) – ARDORE (2013 ) – TAURIANOVA (2013) – AFRICO (2014) – SAN FERDINANDO (2014).

     Sono i misteri dolorosi di una provincia del Sud che aggiunge questo primato a tanti altri che troppo spesso siamo pronti a dimenticare, dall’emigrazione endemica e ancora tutt’altro che finita, alla soglia più bassa dello sviluppo economico - imprenditoriale fino all’ atavica mancanza di strade, di strutture sanitarie degne di tale nome, di scuole, di progettualità minima per un futuro non già dignitoso, ma almeno sopportabile..

    Gli scioglimenti dei comuni che si sono susseguiti nel tempo, gli arresti di altissimi pilastri di cupole avvenuti nei giorni scorsi, le denunce mediatiche di nomine pilotate dalla ndrangheta per i  quadri dirigenziali della Pubblica Amministrazione, quanto meno hanno messo a nudo una piaga tutt’altro che rimarginata: nella provincia di Reggio Calabria la criminalità organizzata con le sue abili mimetizzazioni vecchie e nuove è stata ed è ancora in grado di condizionare pesantemente la vita civile, politica, istituzionale, sociale.
   Hanno rivelato tanto, ma hanno sanato ancora pochissimo o niente…!