mercoledì 20 aprile 2016

LE PERSONE ONESTE NON FANNO CARRIERA NELLA P.A….E NEL TERZO SETTORE

di Bruno Demasi
   “Le persone «perbene», oneste e con senso civico non riescono a fare carriera all'interno della pubblica amministrazione. Spesso vengono emarginate proprio perchè hanno un'etica del lavoro.” Sono parole di Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, pronunciate due giorni fa al Sermig di Torino, la gigantesca organizzazione umanitaria e di volontariato fondata da un uomo che, a sua volta, rimane un gigante della Carità vera…
    “Soltanto con una «riscossa interna» e un recupero non imposto dall'alto di moralità e cultura dello Stato, il terzo settore e di conseguenza il nostro Paese si salveranno dalla mala gestione della cosa pubblica.” Continua ad affermare Cantone. E alla luce di questa riflessione non meraviglia più di tanto neanche lo scioglimento odierno per ndrangheta del comune di Don Camillo e Peppone, Brescello.
    L’accenno di Cantone al “Terzo settore” , e in genere a quel pianeta sommerso e magmatico che è il mondo del volontariato e della carità non credo comunque sia casuale. 

    Cantone si rende conto che accanto alle persone per bene e oneste , spesso emarginate all’interno della Pubblica Amministrazione, e che per fortuna esistono anche nell’universo del volontariato e dell’impegno verso gli emarginati e gli ultimi, anche qui in Calabria, ruota e brilla di luce riflessa un universo altrettanto complesso, frastagliato e incontrollato di speculatori della peggiore risma: quei professionisti della carità pelosa che sfuggono ad ogni controllo… 
    Un recupero di moralità difficilissimo in questo settore e in questa realtà calabrese che sfugge a ogni regola civica e civile, dove, qualunque cosa si faccia in termini di carità, è sempre meglio del niente assoluto di Stato, ma dove il rischio di contaminazioni persino da parte degli insospettabili è elevatissimo.