sabato 27 giugno 2020

L’Ebraismo ortodosso a Reggio Calabria: MIRIAM JASKIEROWICZ ARMAN : IL CORAGGIO E LA MEMORIA


   Miriam Jaskierowicz Arman , ebrea ortodossa provvista di talento eclettico, è nata nella Germania del secondo dopoguerra da genitori già internati nei campi di sterminio tedeschi scampati miracolosamente alla morte, ed  è emigrata con la famiglia negli Stati Uniti nel 1962. È una donna cosmopolita: ha studiato in Europa e negli Stati Uniti, ma  ha vissuto e insegnato in Israele, Italia, Ungheria, Svizzera, Ucraina, Polonia, Romania, Russia, Slovenia, Messico. Tante le attività in cui ha profuso il suo talento: ha scritto e girato film, prodotto vari programmi televisivi e radiofonici negli Stati Uniti e in Europa. È stata produttrice per case di registrazione internazionali e ha pubblicato il best seller internazionale sulla tecnica vocale “The Voice; A Spiritual Approach to Singing, Speaking and Communicating”. È stata fondatrice della International Academy of Voice and Stage Inc., organizzazione no profit dedicata al Bel Canto e alla Tecnica del ‘Movimento Vocale del Giro’, (Giro Vocal Motion Technique e, in Israele, dell’International Institute of Voice Develepment. Tra le sue tante pubblicazioni, ricordiamo anche il libro “Soul Reflections, A Personal Odyssey in Poetry and Paintings”, con il cd allegato dedicato alle musiche originali composte dalla violoncellista Johanne Peron. Per le sua attività, è stata anche insignita del Premio Internazionale Virdimura contro il razzismo e l’antisemitismo.
   Miriam da qualche tempo vive a Reggio Calabria, dove, oltre a curare tutti gli altri suoi molteplici interessi, si dedica allo studio della voce interiore di ciascuno. La sua attenzione è centrata sulla parola, che nasce silenziosa nella mente, ma è al tempo stesso urgenza di manifestare il bisogno di esprimere sé stessi.
   Sta anche conducendo una missione originalissima: ripercorrere i luoghi in cui parecchi secoli fa gli Ebrei furono protagonisti della vita sociale e civile portando sempre con sè una Torah con un  permesso speciale  dei rabbini di Israele, quasi un pellegrinaggio , certamente un omaggio a un passato tormentato e duro, ma anche ricco di esaltanti risultati sul piano umano, religioso e culturale.
   Di seguito una sua  sincera testimonianza sulle ragioni che l’hanno fatta approdare a Reggio Calabria e a scegliere questa città bellissima e sfortuna come suo attuale rifugio .  (Bruno Demasi)




    Sono tre anni che sono qui, tre anni di una scelta che sembrava impossibile a tutti, ma una scelta che mi dà quella pace che ho sempre inseguito, quella felicità e le soddisfazioni che forse in nessun altro posto ho mai vissuto. Essere donna ebrea ortodossa, da sola a Reggio calabria , senza comunità, senza agganci...non mi ha spaventato né quando ci sono venuta per la prima volta né quando ci sono tornata. Ciò di cui ho bisogno per mantenere una casa totalmente Kasher (mehadrin) mi arriva dal Belgio, la carne Kasher da Roma, gli altri prodotti freschi li compro ovunque. Non mi manca niente! Dove c’è la volontà ci sono risposte e possibilità. La mia comunità è Napoli e per le feste vado lì. Mi trovo benissimo in questo lembo estremo di Calabria e non mi pesa assolutamente viverci.
   Quando dico queste cose alle persone che vengono a pormi queste domande, molti non capiscono, perché per loro la realtà di quello che è il loro paese e un’ altra…per me invece venire in Calabria, sullo Stretto è stato ed è come ritrovare un pezzo della mia anima.


     Come posso spiegare? Qui sento un dejà vu fortissimo…un legame di sangue…una vera appartenenza alla storia della mia gente che centinaia di anni fa ha vissuto qui, lavorato qui…fatto parte integrante della popolazione…qui. Qui gli Ebrei hanno stampato il primo Pentateuco, qui hanno intrecciato affari e commerci , qui hanno costituito famiglie e costruito dal niente la loro vita quotidiana e religiosa. Qui c’erano le ‘Giudecche’ dappertutto… 

    Come dappertutto, anche qui nel periodo dell’Inquisizione o della Cacciata del 1492 le presenze fisiche ebraiche sono state fatte svanire, ma le scintille di vita sono rimaste … si trovano ancora oggi dentro la terra, dentro le faccia dello sconosciuto, dentro le persone che mi circondano ogni giorno . Non è una cosa che mi dicono, o sanno, o capiscono, o con cui si rapportano tanti, ma ci sono quelli che lo sentono e me lo confidano… c’è qualcosa di familiare, di forte e caldo, qualcosa che solidifica l’anima…il sorriso, la natura, il legame spirituale tra la Terra promessa e questa terra…c’è, direi, un filo che ci unisce, più forte di ogni spiegazione possibile.
      Ho vissuto in Germania, Usa, Uruguay, Ucraina, Ungheria, Israele…girato il mondo… ho visto, subito, trovato di tutto, ma qui mi sento serena, a casa…protetta, …perché?
     Amo questi luoghi , il terreno e il paesaggio che mi ricorda tantissimo Israele; amo la gente, respiro calma e amicizia e vorrei fare tante cose per aiutare questa terra a crescere, portare tanti Ebrei per visitarla e valutare la storia di questi luoghi, dove affiora a ogni passo un aspetto del passato glorioso del popolo ebraico che  per tanto tempo ha costituito la fibra di questi luoghi.
      Ci sono infatti tante tracce…nascoste, non molto esplicite o conosciute, ma ci sono…e si deve valutare, scavare, capire…e io lo voglio fare per continuare a trovare  le radici disperse della mia gente.